“A Centocelle una mer.., ci siamo intossicati, quello che è stato fatto è un atto criminoso, mai vista una roba del genere, anche la terra bruciava, pazzesco..”
Studiano, si allenano, si preparano una vita, fanno sacrifici, turni massacranti a orari massacranti, abituati a correre a destra e sinistra per la Capitale, sia per maxi-incendi e per cose gravi, ma anche per situazioni più futili. Spesso vengono anche insultati, ingiustamente, dalla gente. Ma devono essere a disposizione, sempre e comunque. Loro sono i Vigili del Fuoco, un corpo dello Stato, ma uomini soprattutto che, per tutto quello che sta accadendo da qualche anno a questa parte, soprattutto nelle ultime settimane, cominciano ad averne abbastanza. Ed è un eufemismo. “Non ce la facciamo più, tanti di noi sono distrutti e disintegrati, ridotti all’osso e senza un minimo di organizzazione vera e seria. Mandati allo sbaraglio, da persone che sono stati vigili e che più di altri dovrebbero tenere a noi, ma sembra che se ne freghino, dai dirigenti che ci comandano agli stessi sindacati che si sono venduti. Maledetti…“, uno sfogo senza precedenti da parte di alcuni vigili del Fuoco operativi da anni e che sono reduci dalla “maledetta sera” di Centiocelle, ma che hanno partecipato anche a Malagrotta e a tanti incendi che si sono verificati negli ultimi tempi nella Capitale. E che chiedono a Notizie.com di restare anonimi per timore di rappresaglie interne.
All’esterno, e dalle parole durissime che vengono usate, può sembrare una lotta interna, ma non è così. E’ solo la presa di coscienza di una situazione sempre più esplosiva all’interno e che se non si trovano delle soluzioni per riorganizzare tutto davvero e in maniera seria, alla fine si potrebbe rischiare la paralisi. Ed è qui che il Governo e il Ministero degli Interni in primis, dal ministro Lamorgese, al sottosegretario Sibilia, che ha la delega ai pompieri nonché al Prefetto Laura Lega, responsabile diretta del Ministero dell’Interno sulle vicissitudini del corpo nazionale, e senza dimenticare l’ingegnere Parisi, che c’entra in quanto numero uno del corpo dei Vigili del Fuoco, dovrebbero intervenire alla svelta e in maniera seria e risoluta, ma “senza tagliare i costi così tanto per farlo e per fare bella figura davanti a chi governa come succede da anni, ma un riassetto vero, serio dell’intero corpo che è fondamentale, soprattutto in momenti del genere“.
“Uno schifo, a spegnere e bonificare a Centocelle, ma anche da altre parti, per cosa? Per pochi euro e sugli incendi partiamo sempre sconfitti. E la politica guarda e non fa nulla…”
“A Centocelle uno schifo vero, vero. Siamo andati là, ci siamo messi gli autoprotettori (un dp di protezione delle vie respiratorie a circuito chiuso, il più importante per proteggersi. Si parte dal più basso la mascherina chirurgica, al FPP2, FPP3, filtri a maschera e infine all’autoprotettore ndr), cambia un po’, ma cambia poco soprattutto quando finiscono, ma solo due perché non ci stanno. Siamo tornati in caserma eravamo tutti neri, pieni addosso al copro di quella mer.. e intossicati. Lì è stato fatto un atto criminoso senza precedenti, ne ho fatti di sfasci, ma mai una roba del genere, mai, perfino la terra bruciava, non l’ho mai vista, niente che è rimasto, nulla. Il turno A si è fermato per ventiquattrore, alcune caserme del turno C si sono fermate per altre ventiquattrore. Siamo disintegrati e poi di corsa alcuni di quelli che erano stati lì a fare la vigilanza dai Maneskin…non si può vivere così per quello che respiriamo, che facciamo ogni giorno. Non è giusto. Basta, poi per cosa per meno di duemila euro al mese, dico la verità sono troppo pochi per quello che facciamo ogni santo giorno. Non è giusto. Uno schifo“.
Quasi una lettera a cuore aperto di tanti Vigili del Fuoco che non ce la fanno più e che sembrano dimenticati in tutto e per tutto dalla politica, dai loro sindacati, magari non proprio tutti, e soprattutto dalle Istituzioni. Nessuno di loro vuole fare la vittima, sia ben chiaro, i vigili chiedono la giusta considerazione anche e soprattutto per quello che fanno, ma, invece di aggiungere e riassestare un corpo, si toglie e si taglia senza una logica. “Siamo già pochi, ma le pare normale – spiega un vigile del Fuoco – che io e altri miei colleghi dopo che siamo stati ore e ore su un incendio, torniamo in caserma, perché dobbiamo farlo e siamo di servizio, e non possiamo mangiare perché ci hanno tolto il servizio mensa e per mangiare un boccone dobbiamo andare a fare la spesa al supermercato per fare dei panini o per cucinarci noi stessi? E’ una mer.. tutto. Poi per cosa. Vai a spegnere un incendio, ma appena arrivi sai già che è inutile che tanto tutto brucerà perché la prevenzione non si fa, è inesistente, dalle circoscrizioni, ai municipi e a tutti quei corpi che dovrebbero darci una mano e invece arriviamo noi e si pensa che se la mondezza brucia il vigile deve sbrigarsi e spegnere tutto all’istante. Ma prima perché non si è fatto e pensato a qualcosa per evitare tutto questo? A Malagrotta perché non c’era un presidio anche militare a controllare? Se ci fossero stati i militari o altri, l’incendio c’era? Glielo dico io, col cavolo! E poi perché ogni volta che succedono queste cose le telecamere, guarda caso, sono sempre spente o non funzionano. Ma è normale?? Così chi vuole fare i danni e creare problemi, li fa senza che nessuno dica o faccia nulla. Ma che ci frega poi arrivano i vigili e ci pensano loro. Ma basta. Basta. Non ne possiamo più”