Federer a cuore aperto: “Se non sei più competitivo meglio smettere”

Roger Federer si è confessato in un’intervista al quotidiano olandese Algemeen Dagblad parlando anche del futuro agonistico

Un infortunio che oramai lo tiene lontano dai campi da tennis da oltre un anno, ha cominciato a far pensare, ad uno dei più grandi tennisti della storia del tennis, ad un futuro non più agonistico. La voglia di rientrare ci sarebbe, ma bisogna vedere il fisico come risponderà.

Roger Federer alla celebrazione del campo centrale di Wimbledon- Ansa foto

Da lunedì scorso, dopo l’aggiornamento della classifica ATP al termine del torneo di Wimbledon, Roger Federer è fuori dal ranking mondiale, cosa che non accadeva dal 1997. Risalire la china a 40 anni potrebbe risultare difficile anche per chi ha riscritto la storia di questo sport.

“Non credo che il tennis abbia bisogno di me”

Roger Federer ha rilasciato in un’intervista a cuore aperto al quotidiano olandese Algemeen Dagblad, utile per avere una sua visione più chiara del suo futuro dopo il tennis “Se non sei più competitivo, allora è meglio smettere. Non credo di aver bisogno del tennis. Sono felice delle piccole cose, come quando mio figlio fa qualcosa di giusto e quando mia figlia torna a casa con un buon voto” ha raccontato Roger al giornale dimostrando ancora una volta una lucidità estrema nello spiegare il suo stato d’animo attuale.

Una carriera infinita

Roger durante la sua apparizione sul Centrale di Wimbledon nella domenica di mezzo del torneo, per la celebrazione dei 100 anni del campo centrale, aveva espresso il desiderio di tornare a giocare almeno per un’altra volta su quel campo. intanto sta seguendo un percorso di preparazione alla ripresa dell’attività agonistica e ha in programma di prendere parte alla Laver Cup nel mese di settembre prima e all’ATP 500 di Basilea in ottobre poi. Ma al di là di questo, il futuro è chiaramente un punto interrogativo. “Voglio continuare ad avere successo e mettere molta energia negli affari, probabilmente dando più di quanto dovrei a volte, ma questo può essere fatto anche al di fuori dello sport. So che una carriera professionale non può durare per sempre e va bene così” ha concluso l’intervista il campione svizzero.

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