L’anestesista è stato filmato in sala dopo che la direzione sanitaria aveva fatto installare delle telecamere di sicurezza
Una delle cose più ignobili che ci possano essere. Una cosa aberrante, una delle più brutte che ci possano essere. Una donna, una futura mamma, è stata stuprata dal proprio medico che l’ha anestetizzata prima di essere sottoposta a un taglio cesareo. Una donna si stava sottoponendo a un intervento per mettere al mondo suo figlio quando è stata vittima di violenza da parte dell’anestesista di 32 anni. Il medico è stato denunciato e ora rischia una condanna.
A sporgere denuncia non è stata solo la paziente ma anche l’Hospital da Mulher di Vilar dos Teles a São João de Meriti, nello Stato di Rio de Janeiro, in cui lavorava il medico. A scoprire cosa è accaduto è stata la direzione sanitaria dopo aver messo delle telecamere di sicurezza nelle sale operatorie. Da qualche tempo sembra ci fossero sospetti sulla quantità di farmaci anestetizzanti che venivano usati durante gli interventi per questo i capi dell’ospedale volevano vederci chiaro. E purtroppo hanno scoperto una bruttissima quanto mai indegna verità.
E’ stato scoperto e denunciato dallo stesso ospedale
Osservando le immagini però si è visto il dottor Giovanni Quintella Bezerra, aggredire sessualmente la donna coperta da una tenda, mentre accanto altri medici eseguivano il taglio cesareo. Il medico avrebbe avvicinato il volto della paziente al suo organo sessuale abusando di lei. Ora gli inquirenti stanno indagando sul caso per capire se ci sono state altre vittime. Per il reato l’uomo rischia una pena da 8 a 15 anni di reclusione
Nelle immagini registrate, la donna appare sdraiata e priva di sensi durante il parto. Sul lato destro del lenzuolo, sempre utilizzato nei tagli cesarei, compare il medico che estrae il pene e introduce l’organo nella bocca della donna. L’atto dura dieci minuti. Dall’altra parte del lenzuolo, a meno di un metro, c’è l’équipe medica che lavora alla nascita del bambino. Il rapporto ha avuto accesso alle immagini, ma ha scelto di non pubblicare le immagini del crimine, per proteggere la vittima
