La deputata di Fratelli d’Italia va avanti a testa bassa su questa tema che sta affliggendo soprattutto la capitale
Un problema che sta diventando sempre più vasto e al quale ancora non è stata trovata una soluzione. I cinghiali aumentano e nessuno ancora è riuscito a capire come si può risolvere una questione che sta prendendo sempre più alla sprovvista i romani, e non solo. L’onorevole Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, nonostante l’arrivo di una crisi, va avanti a testa bassa e non abbassa la guardia su un problema serio. “L’allarme cinghiali è da tempo fuori controllo e il governo deve intervenire prima che si verifichi una tragedia irreparabile“, ha spiegato il deputato.
La deputata, che fa parte della commissione Agricoltura e quindi sa bene di cosa si parla e riporta anche le lamentele di tante persone del settore, non si ferma: “Condivido parola per parola la richiesta di interventi urgenti formulata da 21 assessori regionali, preoccupati sia per i rischi di attacchi da parte degli ungulati sia per i pericoli per la salute di tutti noi, connessi alla diffusione della pesta suina…“.
“Non si può più andare avanti in questo modo”
“Personalmente ho presentato un progetto di legge in commissione Agricoltura – ha detto l’onorevole Caretta -, con iter finito per il quale stiamo aspettando il parere del governo, oltre ad essere intervenuta più volte in Aula, presentando interrogazioni al governo affinché si destasse dal suo colpevole torpore e adottasse misure utili a fronteggiare il problema, ma ad oggi nulla ancora è stato fatto. La strada da seguire è quella della gestione dei cinghiali tramite prelievi, sui quali è stata più volte data la disponibilità dei cacciatori a cooperare”
“Fino ad oggi abbiamo, purtroppo, registrato solo dei no a priori – ha rincarato la dose la Caretta -, diretta conseguenza di una incomprensibile sudditanza dell’Esecutivo nei confronti delle associazioni animaliste. Che queste associazioni non abbiano la minima percezione della realtà è un loro diritto e spesso una prerogativa, ma è ingiustificabile che su queste posizioni si appiattisca anche chi ha il dovere di prendere decisioni per risolvere un problema che di certo non sparirà da solo”.