All’indomani della sentenza della Corte Suprema sull’aborto, fa scalpore ciò che è successo ad una ragazza incinta, negli Stati Uniti
Una donna di 32 anni, Brandy Bottone, è stata protagonista di un gesto clamoroso, che sta facendo discutere gli Stati Uniti. Due settimane fa, mentre si trovava a Dallas, in Texas, è stata fermata da un’agente di polizia. Brandy occupava la corsia dedicata alle autovetture dove ci sono almeno due persone. L’agente le ha fatto notare che non poteva transitare li, ma la donna ha risposto immediatamente: “Sono incinta di 34 settimane”.
Ai microfoni della Cnn, la Bottone ricostruisce gli eventi. “L’agente mi ha detto: ‘C’è qualcun altro in macchina?’. E, guardandomi intorno, ho detto: ‘Sì, c’è’, e lui ha detto: ‘Beh, dove?’ Ho indicato la mia pancia e ho detto: ‘Proprio qui'”, ha raccontato. “Lui mi ha detto: “Beh, non conta”. Ero un po’ sotto shock e gli ho detto: “Beh, alla luce di tutto quello che è successo, e non sto cercando di prendere un’enorme posizione politica qui, ma capisci che questo è un bambino?””.
L’interazione, riportata per la prima volta dal Dallas Morning News, è avvenuta pochi giorni dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che non esiste un diritto federale all’aborto e ha dichiarato che i diritti all’aborto possono essere determinati da ogni Stato. Il Texas, come altri Stati guidati da funzionari conservatori, ha spinto per limitare l’aborto e ha definito un feto o un bambino non ancora nato come “persona” nel suo codice penale.
Questa definizione potrebbe avere effetti significativi sull’assistenza sanitaria e sulle questioni relative alla fertilità, tra cui la fecondazione in vitro e il trattamento delle donne che hanno aborti spontanei o gravidanze ectopiche. L’esperienza di Bottone anticipa anche le future battaglie legali legate alla personalità del feto, ha dichiarato Loni Coombs, ex procuratore della contea di Los Angeles. Sfortunatamente le spiegazioni che la donna ha dato ai poliziotti non gli hanno evitato la multa. “Se ricorri, hai buone possibilità di vincere in appello”, le ha però detto uno dei due poliziotti che l’hanno fermata. Il 20 del prossimo mese, sarà il tribunale a decidere.