Evaso tasse per dieci milioni di euro e poi riciclato il denaro in criptovalute. Confiscati per circa 14,5 milioni di euro
Evasione e riciclo di denaro. Avrebbero evaso tasse per dieci milioni di euro e poi riciclato il denaro in criptovalute. La guardia di finanza ha eseguito misure cautelari nei confronti di 48 imprenditori cinesi attivi del commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature, accusati, a vario titolo di associazione per delinquere, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per circa 14,5 milioni di euro.
Un’operazione che è stata avviata in quasi tutta Italia, anche perché i collegamenti sembrano essere parecchi, anche per questo motivo la guardia di Finanza ha avviato una serie di indagini che vanno avanti da mesi e, seguendo il denaro, sono arrivate in diversi posti e città sparsi nel Belpaese. Un giro enorme.
Perquisizione da Firenze ad Ancona, Arezzo, Milano, Verona e fino a Napoli
Perquisizioni sono in corso nelle province di Firenze, Prato, Ancona, Arezzo, Benevento, Bologna, Crotone, Forlì-Cesena, Milano, Modena, Monza-Brianza, Napoli, Padova, Reggio Emilia, Teramo, Verona e Vicenza. Le misure, spiegano gli investigatori in una nota, riguardano in particolare quattro imprenditori cinesi, indagati per associazione per delinquere (tre destinatari della custodia cautelare in carcere e uno agli arresti domiciliari), che, nel periodo 2018-2020, avrebbero riciclato proventi da evasione fiscale per circa dieci milioni di euro.
Per altri quarantaquattro imprenditori, ai quali è contestato il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è scattata la misura del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali. Un’operazione che ancora non si è conclusa e che potrebbe interessare anche altre persone viste le città coinvolte nella maxi-operazione che la Guardia di Finanza ha avviato da tempo.