Aerei, piloti fuori forma: “Non so come atterrare”, scatta l’allarme

Se non è allarme allora davvero poco ci manca: il tutto riguarda i piloti degli aerei che stanno trovando non poche difficoltà per quanto riguarda l’atterraggio del velivolo. “Non so come atterrare” ed altre frasi negative che in questo periodo si sono sentite, scopriamo insieme il vero motivo di tutto questo.

Non è un mistero che la pandemia da Covid ha messo in ginocchio non solo il nostro paese, ma in realtà tutto il mondo. Tanto è vero che il virus ha scaturito moltissimi problemi (soprattutto mentali) che in molti casi ancora devono essere risolti.

Difficoltà per i piloti di aerei nell'atterrare
Piloti aereo (Ansa Foto)

Ad essere colpiti sono soprattutto i piloti di aerei che hanno notato una certa difficoltà nell’effettuare il loro lavoro che, poco prima dell’inizio appunto della pandemia mondiale, facevano con molta tranquillità e sicurezza.

A lanciare l’allarme (e soprattutto l’inchiesta) ci ha pensato il noto quotidiano ‘Corriere della Sera‘. “Non so più come atterrare” ed altre frasi del genere si sono scambiati appunto i piloti nella fase più delicata del loro lavoro. Questo ed altro si trovano nelle carte riservate dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea. I ritmi post-Covid hanno causato non pochi problemi a loro. In questa storia, a mettere il bastone tra le ruote, ci sono anche le compagnie che continuano a mettere pressioni.

Aerei, piloti insicuri: è allarme dopo il Covid

Difficoltà per i piloti di aerei nell'atterrare
Piloti aereo (Ansa Foto)

In questo caso episodi di rotte e atterraggi sbagliati aumentano sempre di più. Un esempio su tutti? Un pilota che fa questo mestiere da più di 20 anni ha avuto difficoltà enormi nell’effettuare un atterraggio. Tra l’altro un posto che ha visto tutti i giorni per tutto il tempo trascorso in aereo. Tanto è vero che in un report ha confessato di non essere così sicuro delle sue capacità e che poteva provocare non pochi problemi alle persone che si trovavano a bordo del velivolo.

Tutti si sono lamentati, ovviamente in maniera anonima, dei ritmi frenetici che stanno vivendo. C’è chi chiede tempo per riabituarsi al 2019, ovvero l’anno in cui non si sapeva assolutamente nulla del virus. Le compagnie, in questi casi, non sono certo di aiuto poiché avrebbero messo pressioni ad alcuni di loro.

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