In un’intervista rilasciata a Fox News, l’ex segretario di Stato americano ha lanciato l’allarme per il prossimo futuro, spiegando questo clima di impasse. A suo giudizio si tratta solo di un momento che serve a entrambi i contendenti per procedere con i rifornimenti
Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo, ha da poco mandato l’ennesimo avvertimento all’Occidente: “Il mondo è carico di tensioni nucleari“. A spiegare meglio questo concetto ci ha pensato successivmente Henri Kissinger, ex segretario di Stato americano, che tracciato un quadro decisamente preoccupante: “È una situazione – ha detto in un’intervista a Fox News – che ricorda la prima guerra mondiale, quando ambedue le parti durante l’estate rinforzano le rispettive posizioni. Noi abbiamo mandato e manderemo ancora armi americane sofisticate, mentre i russi stanno rinforzando l’esercito sul terreno”.
Poi Kissinger ha continuato: “Potremmo vedere due offensive che partono contemporanemente. E se la Russia perdesse, potremmo assistere a un’escalation russa. Di certo gli Stati Uniti non accetteranno mai che la Russia mantenga i territori conquistati. Non potrebbero, perché la Nato sarebbe scossa nelle sue fondamenta“.
La profezia di Kissinger
Vuol dire dunque essere arrivati a una situazione di stallo, in cui nessuna delle parti in causa può perdere, né tantomeno fare delle concessioni all’altro: “L’impasse attuale è solo perché le due parti si stanno riarmando per la battaglia. Questa avverrà non più tardi di agosto, a quel punto bisognerà prendere delle decisioni molto importanti“. Inevitabile il riferimento alle armi nucleari, un rischio che nessuno vorrebbe correre ma che appare sempre dietro l’angolo: “Quella che stiamo vivendo è una guerra sugli equilibri di potere. Ha aspetti di una guerra civile e combina un tipo di problema internazionale classicamente europeo con uno totalmente globale. Quando questa guerra sarà finita, la questione sarà se la Russia raggiungerà una relazione coerente con l’Europa o se diventerà un avamposto dell’Asia al confine con l’Europa“.