Erano due giorni che la polizia stava cercando di trova il colpevole dell’assassinio di Leonardo Muratovic
È durata 48 ore la fuga dell’autore del delitto di Anzio. Un ragazzo di circa 20 anni si è consegnato poche ore fa ai carabinieri della stazione Gianicolense ammettendo la responsabilità nel delitto di Leonardo Muratovic, il 25enne di Aprilia ucciso con una coltellata la sera del 17 luglio scorso fuori di un locale sul lungomare laziale.
Ad accompagnare il 20enne sarebbe stato il fratello. In queste ore il giovane sarà ascoltato dal magistrato e, in caso di accertata responsabilità, sarà sottoposto a fermo eseguito da polizia e carabinieri. Secondo quanto si apprende, il giovane – messo alle strette dell’intensa attività della polizia di stato sul territorio – avrebbe deciso di consegnarsi
L’omicida è stato accompagnato dal fratello al commissariato
La famiglia di Leonardo Muratovic piange la sua scomparsa. Il fratello, in una intervista all’Adnkronos, chiede giustizia in merito. Ricordiamo che il ragazzo è stato ucciso a coltellate sabato sera fuori ad una discoteca. Del killer, però, nessuna traccia ancora. Nel frattempo, però, spuntano dei particolari retroscena che riguardano proprio questo omicidio. Ad Anzio, precisamente a pochi passi dal ‘Bodeguita Beach‘, c’è stata una discussione tra due gruppi che poi è terminata nel peggiore dei modi
A quanto pare c’era della vecchia ruggine. A distanza di giorni parla colui che era il responsabile della sicurezza del locale, Alessandro Fabrizi. Proprio quest’ultimo aveva parlato con lo stesso Leonardo: gli aveva chiesto di trascorrere una serata tranquilla visto che in passato c’erano stati dei problemi. Anche se è stato tutto tranne che tranquillo visto che dalle parole si è passati ai fatti. Tanto è vero che i due gruppi sono stati cacciati dal locale. Sperava nel buon senso da parte dei ragazzi in questione, ma alla fine la discussione è finita in omicidio.