Governo, Rampelli: “Ecco chi è il responsabile di questa paralisi”

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di FdI, a ‘Il Giornale’: “Rappresentiamo una alternativa credibile al vecchio sistema”.

Fabio Rampelli in un intervista a Il Giornale si è soffermato su questi ultimi giorni di crisi di governo. “E’ di Letta la pistola fumante da cui è partito il colpo verso Draghi. Lui ha improvvidamente politicizzato una coalizione di maggioranza che invece poteva occuparsi solamente di pandemia, Pnrr e dell’invasione dell’Ucraina. Poi ha iniziato con il ddl Zan, la cittadinanza facile agli immigrati, la legalizzazione della droga, l’inceneritore di Roma. Cercava guai e li ha trovati“.

Fabio Rampelli
Fabio Rampelli in un’intervista a ‘Il Giornale’ sulla crisi di governo: le sue parole © Ansa

E sul tentativo del Pd di far votare prima alla Camera e poi al Senato, Rampelli ha detto: “Non mi stupisco che i dem cerchino sempre di imbrogliare le carte. Nel 2018 hanno perso le elezioni, ma sono stati all’opposizione davvero pochi mesi. Più che PD, loro sono il PDP: il Partito del Potere“.

Rampelli sulle prossime elezioni: “Nel 2023 avremo oltre il 25% dei consensi”

Rampelli
Rampelli in questa intervista si è proiettato anche sulle prossime elezioni © Ansa

In questa intervista Rampelli si è proiettato anche sulle prossime elezioni: “Penso che nel 2023 avremo oltre il 25% dei consensi. Si percepisce nell’aria che più di una persona su quattro vuole che governi Giorgia Meloni, ha fiducia nella nostra preparazione culturale e amministrativa“.

Giorgia Meloni – ha aggiunto il vicepresidente della Camera – oggi traina la coalizione, come è stato in passato per Berlusconi e Salvini. E’ interesse comune che continui questa salita e la metà dei consensi siamo certi di recuperarli tra indecisi e avversari, 5 Stelle per primi. Rappresentiamo un’alternativa credibile al vecchio sistema, mentre Grillo è stato solo una bolla d’irriverenza. Quegli elettori stanno venendo da noi. Un governo di Centrodestra con molti tecnici? Abbiamo sempre ritenuto che questi siano importanti, purché non siano tecnocrati che vogliono comandare. I politici hanno visione della società da costruire, i valori su cui fondare lo Stato e sono insostituibili, i tecnici devono seguire le linee e attuarle“.

Gestione cookie