NBA, stella del basket rischia 11 anni di carcere: le foto shock delle violenze sulla moglie

Il giocatore ha picchiato la compagna di fronte ai due bambini, è stato accusato di violenza domestica e abuso sui figli.

Rischia grosso, Miles Bridges. L’ala dei Charlotte Hornets è stato accusato di violenza domestica e abuso sui figli. Mychelle Johnson, sua moglie, la vittima percossa di fronte ai due bambini.

Mychelle Johnson
Mychelle Johnson aveva postato su Instagram gli scatti delle percosse subite dal marito Miles Bridges. L’ala dei Charlotte Hornets ora rischia 11 anni di carcere (Instagram)

Stando a quanto ufficialmente rilasciato, la procura distrettuale nello specifico ha registrato un’accusa di violenza su un genitore e anche su un bambino. Botte che avrebbero potuto causare gravi ferite o addirittura la morte. Al momento il giocatore è ancora sotto contratto della franchigia, che anzi aveva esteso qualifying offer prima dell’arresto. Sulla vicenda stanno indagando anche la NBA e gli stessi Charlotte Hornets. Il suo agente, Richa Paul di Klutch Sports, ha preferito non rilasciare commenti in merito. Il cestista ora potrebbe finire in carcere per un massimo di 11 anni.

La moglie aveva accusato con un post social: “Sto soffrendo per i miei figli”

Miles Bridges
Miles Bridges, classe 1998, gioca nei Charlotte Hornets dal 2018. Tre accuse per lui, le sue botte avrebbero potuto causare gravi ferite o la morte della moglie e dei figli (Ansa Foto)

La donna con un lunghissimo post su Instagram aveva elencato i danni subiti: Una frattura al naso, al polso, al timpano lacerato, muscoli del collo strappati e una grave contusione. Quello che cerco non è la simpatia delle persone, semplicemente non voglio che tutto ciò succeda a nessun altro. Voglio solo che questa persona riceva aiuto, perché i miei figli meritano di meglio. Ho paura e sto soffrendo per i miei figli che sono stati testimoni di tutto, questa situazione fa veramente male”. Mychelle Johnson, otre al messaggio, aveva pubblicato una serie di scatti per testimoniare le violenze subite.

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