Dal New York Times a Repubblica, la stampa progressista scatenata contro la leader di FdI. La campagna elettorale diventa incandescente
Puntuale con l’indizione dei comizi elettorali scatta “l’allarme fascismo” e il “pericolo nero”. Sono passati appena due giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento delle Camere e dell’indizione delle elezioni per il prossimo 25 settembre ma il clima elettorale è già rovente, non solo per le temperature sahariane che stritolano la Nazione nella morsa dell’afa, ma per la campagna di stampa avviata contro Fratelli d’Italia e il suo leader Giorgia Meloni.
Le accuse della stampa progressista
Ad aprire le danze è la stampa progressista, sia in Italia che all’estero, che in queste ore ha pubblicato feroci commenti ed editoriali sul rischio “nero” che incomberebbe sull’Italia in caso di vittoria del centrodestra e della possibilità che l’attuale leader dell’opposizione possa arrivare a Palazzo Chigi. David Broder, commentatore del New York Times, ha acceso la miccia con un articolo dal titolo eloquente: “Il futuro è l’Italia, ed è desolante”. Lo storico analizza l’ascesa di Giorgia Meloni e, citando un passaggio del libro del presidente di FdI nel quale l’ex ministro cita una frase della canzone “I see fire” di Ed Sheeran (“Se questo deve finire in un incendio. Allora dovremmo bruciare tutti insieme”), conclude: “Forse non bruceremo tutti insieme nel fuoco. Ma se l’estrema destra salirà al governo, in Italia o altrove, sicuramente qualcuno di noi lo farà”.
Repubblica rilancia e attacca la leader di FdI
Toni foschi ripresi subito in Italia da Repubblica, che rilancia l’analisi del Nyt e titola: “Negli Usa cresce l’allarme per una post-fascista a Palazzo Chigi”. “Editorialisti e diplomatici temono l’avvento di Meloni alla guida del governo”, scrive il corrispondente da New York del quotidiano diretto da Maurizio Molinari, Paolo Mastrolilli. Ma la testata fondata da Eugenio Scalfari ci mette del suo ed è un crescendo di articoli e interviste contro la leader di FdI. Il corrispondente da Londra Antonello Guerrera intervista il politologo francese Marc Lazar, secondo il quale “Meloni non ripudia il fascismo e rimane ambigua”, chiosando che “se la destra va al governo l’Europa sarà messa in pausa”.
Berizzi: “È il fattore M. Come Mussolini”
Ancora più metto Paolo Berizzi, inviato speciale di Repubblica, che firma un commento altrettanto duro. Il titolo lo riassume bene: “Il passato che non passa. Quell’ombra nera mai fugata da Meloni”. Nel pezzo il giornalista rimprovera alla leader di FdI sedicenti “relazioni pericolose” con la “galassia nera”. Berizzi si avventura anche in una curiosa analisi del discorso pronunciato da Meloni alla conferenza programmatica di Milano. “Alla convention di FdI Meloni improvvisa una gag per deridere le accuse di fascismo. Poi snocciola le sue priorità: ‘Mamma, merito, mare e marchio’. È il fattore M. M come Meloni. M come Mussolini”. Commento che ha scatenato ilarità e post al vetriolo sui social. Tutti coloro che hanno un nome o un cognome che inizia con M, si domandano in diversi, sono fascisti? Persino il Presidente Mattarella?
Meloni: “Useranno ogni mezzo per fermarci”
Insomma, la campagna elettorale è già entrata nel vivo. E come si ripete in ogni campagna elettorale la stampa progressista e di sinistra ha già giocato il “jolly” del “pericolo fascista”. Del resto, si aspetta di tutto la leader di Fratelli d’Italia, che su Facebook scrive: “Con la campagna elettorale è ripartita, puntuale come sempre, la macchina del fango contro me e Fratelli d’Italia. Aspettatevi di tutto in queste settimane, perché sono consapevoli dell’imminente sconfitta e useranno ogni mezzo per tentare di fermarci. Se ci riusciranno o no, quello dipenderà da voi”.