Paolo Mieli ‘smonta’ la sinistra: “Fa ridere l’idea che con la Meloni possa tornare il fascismo”

L’ex direttore del Corriere ritorna su uno dei temi che sta infiammando la campagna elettorale e ammonisce il centrosinistra: “Parlare di questo tema è controproducente”

 La polemica è scaturita da un articolo del New York Times, e in tempi di campagna elettorale tutto può sfociare in dibattiti accesi, in assist o autogol, in messaggi da dare in pasto agli elettori.

Paolo Mieli
Paolo Mieli (AnsaFoto)

Capita quindi anche che in un articolo a firma di David Broder su una possibile ascesa al governo di Giorgia Meloni, sia evidenziato che l’Italia corre il concreto rischio di ricadere in una deriva fascista. L’attacco è diretto alla leader di Fdi, accusata in qualche modo di essere una figura in grado di raccogliere consensi da parte dei nostalgici di quel periodo storico. Il tutto, chiaramente, si è trasformato in polemica e in accesi botta e risposta. La Meloni ha rispedito le accuse al mittente parlando di macchina del fango.

La Russa ha rincarato la dose puntando il dito contro la sinistra, responsabile, a parer suo, di lanciare messaggi con la speranza che l’antifascismo strumentale possa salvarla. Sul tema, e su quell’articolo che definisce l’eventuale vittoria della Meloni “un evento sismico” la possibilità che “un partito di destra arrivi alla guida di una grande economia dell’Eurozona” è intervenuto quindi Paoli Mieli, che nella puntata di Agorà di questa mattina ha chiarito la sua posizione.

Mieli: “Pensare che con la Meloni possa tornare il fascismo è implausibile”

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni © Ansa

Il parere è autorevolissimo, e smonta in maniera diretta un tema che sta scaldando la campagna elettorale e che anche sui social, piazza in cui gli elettori iniziano a mostrare le tendenze di voto, non piace affatto. Intervistato sull’articolo del Nyt, Paolo Mieli non utilizza giri di parole. “Credo che ogni minuto, ogni secondo dedicato a parlare di fascismo e ad insinuare l’idea che con Giorgia Meloni si ripresenti il fascismo perché in qualche sezione c’è qualcuno che fa il saluto romano, o c’è il barone nero, o c’è un busto di Mussolini, è una cosa che fa sorridere”. 

Poi rincara la dose: “Sono cose che possono fare colore e piacere alla stampa estera, e io mi chiedo se davvero qualcuno possa realmente pensare che se vincono Berlusconi, Salvini e la Meloni possa tornare il fascismo nella sua versione moderna. Credo sia implausibile”. Arriva quindi un monito alla sinistra. “Credo che portare avanti questo discorso sia del tutto inefficace. Anzi credo che si tratti di qualcosa di controproducente” è il parere dell’ex direttore della Stampa e del Corriere della Sera.

 

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