A Roma si continua a combattere con l’emergenza rifiuti e il messaggio di un cittadino è diventato virale. Ecco tutti i dettagli.
L’emergenza rifiuti a Roma non si ferma e i cittadini si inventano di tutto pur di non fa stazionare la spazzatura davanti ai propri negozi o abitazioni. Cartelli e messaggi rivolti alle altre persone per provare a tenere pulita la propria zona e non rischia di dover fare i conti immondizia e il rischio topi o di altri animali.
Tra i diversi messaggi in queste ultime ore ne è spuntato uno nel vicolo della Torraccia, a due passi da via di Campo Marzio destinato a diventare virale in davvero poco tempo sui social.
Vedremo se in futuro altri decideranno di prendere esempio da questo cittadino e replicheranno il messaggio che l’uomo ha lasciato ai propri concittadini e turisti per cercare di tenere la zona pulita ed evitare un ammasso di spazzatura che, come detto in precedenza, rischiava di accumularsi senza essere successivamente raccolta.
Emergenza rifiuti Roma, il messaggio del cittadino
Come detto in precedenza, il residente o l’imprenditore ha deciso di appendere ad un palo un chiaro messaggio rivolto ai propri concittadini e anche ai turisti che in questi ultimi giorni sono nella Capitale: “Non lasciate spazzatura. Altrimenti rischiate una bastonata in testa. Vergogna“.
Un messaggio destinato a diventare virale in davvero poco tempo e non possiamo escludere che altri cittadini decidano di prendere questo avviso come esempio e appenderlo anche nella propria zona.
Sicuramente questo conferma una situazione dei rifiuti emergenziale nella Capitale. I cittadini, come ammesso nelle scorse settimane, si trovano a risolvere da soli il problema per evitare l’arrivo di animali. Un quadro generale molto critico e che rischia di peggiorare nelle prossime settimane se non ci saranno delle soluzioni da parte del Campidoglio.
In attesa delle mosse del Governo, i cittadini si muovono da soli e, come in questo caso, appendono anche dei cartelli ai pali per avvisare i cittadini a tenere la zona pulita.