Da nord a sud Italia gli agricoltori sono in grande difficoltà: aumentano i prezzi delle materie prime, cala la produzione
Il caldo bollente e così prolungato nel tempo porta enormi problemi nell’immediato, e avrà anche grandi ripercussioni sul futuro dell’economia e dell’agricoltura nostrana, questo porterà inevitabilmente ad un aumento dei prezzi dei prodotti nel carrello della spesa.
A risentirne saranno soprattutto tutti gli alimenti che compongono la nostra dieta mediterranea: dal grano, all’olio extravergine, dal latte al riso, dalla frutta alla verdura, tutto molto probabilmente subirà un notevole aumento per le difficolta nelle coltivazioni causate dal caldo e dalla siccità.
Perché il caldo e la siccità fanno aumentare i prezzi
Non bastava l’inflazione a gravare sulle tasche degli italiani che fanno la spesa. Si aggiungono pure il caldo e la siccità a mettere a dura prova gli agricoltori e gli allevatori, a rendere più difficile e limitata la produzione degli alimenti e, quindi, ad alzarne ulteriormente i prezzi. Quest’anno le temperature roventi hanno ridotto dell’11% il raccolto dei pomodori da salsa per preparare polpe, passate, sughi e concentrato, il grano per la pasta è calato del 15%, la siccità che brucia fino al 70% dei campi coltivati a frutta e verdura e il mare che risale il delta del Po va ad intaccare l’ecosistema delle risaie con conseguente diminuzione della produzione di riso.
Sale anche il latte e i suoi derivati
Le mucche della Pianura Padana soffrono ovviamente il grande caldo, se pensiamo che per rendere al meglio, avrebbero bisogno di vivere a 22–24 gradi, invece dei quasi 40 raggiunti in questo periodo. Ecco quindi che anche il latte non è sfuggito agli aumenti di questi giorni e sicuramente anche tutti i suoi derivati seguiranno la stessa sorte nelle prossime settimane. E’ una situazione molto complicata per tutto il comparto agroalimentare dato che la morsa del caldo non accenna ad allentare e che sta avendo ripercussioni su tutta la penisola. In Puglia frutta e ortaggi di stagione, il riso in Piemonte e in val Padana, le mucche in Lombardia e non è da meno l’Emilia Romagna che per le troppe alghe e il poco ossigeno nella laguna del delta del Po, mette a rischio anche la produzione dell’oro di Goro, le invidiate in tutto il mondo vongole del ferrarese.