Il tratto di litorale interessato è di circa 5 chilometri, la concentrazione dei colibatteri è risultata sopra il limite di legge
E’ stato riscontrato il superamento dei parametri per la presenza dell’escherichia coli in 30 chilometri di costa della Riviera Romagnola, da Goro a Cattolica. Le alte temperature di queste ultime settimane hanno provocato questa anomalia pericolosa.
Il monitoraggio delle acque di balneazione è una procedura che si esegue stagionalmente in 98 punti del litorale attraverso il prelievo di campioni periodici, eseguita da una società locale in collaborazione con la Capitaneria di porto che ha portato al riscontro di valori anomali.
Chiusura di un tratto di litorale alla balneazione
E’ stato vietato temporaneamente di fare il bagno in 28 aree di balneazione della Riviera romagnola per valori anomali, in particolare è stato riscontrato il superamento dei limiti della presenza del batterio escherichia coli. In base ai campionamenti programmati, l’Arpae, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha registrato il superamento dei limiti in 28 su 98 punti di misura. I divieti riguardano, in particolare, un tratto nel comune di Goro, il tratto di Pinarella di Cervia, e 26 tratti in provincia di Rimini, quindi nei comuni di Bellaria-Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica. Una situazione “anomala”, l’ha definita Arpae, che ha aggiunto: “Al momento le ipotesi possibili per spiegarne le cause sono rappresentate da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine”. Sono in corso ulteriori rilievi rimandati a causa del mare mosso, mentre si attendono i risultati di altri 14 rilievi già effettuati, e attesi per la giornata di giovedì 28 luglio.
Le cause del proliferare dei batteri pericolosi
Si ipotizza che l’anomalia della situazione possa essere rappresentata da una serie di eccezionali condizioni meteorologiche, idrologiche e marine, tra cui l’eccessiva temperatura dell’acqua, la forte siccità, lo scarso ricambio delle acque e la prolungata assenza di ventilazione. Non è raro trovare valori fuori norma nelle 24 ore successive alle piogge, ma a seguito del lungo periodo senza rovesci atmosferici, purtroppo l’anomalia in questo caso può anche persistere.