Attenzione alla sindrome d’idrocuzione: cosa è e cosa fare

Le vacanze stanno arrivando, il mare si sta sempre di più popolando di bambini che hanno terminato la scuola e popolano le spiagge
Piccoli accorgimenti da adottare per proteggere e tutelare i ragazzi, i nostri figli e tutte le persone che stanno al mare e si stanno divertendo senza alcuna ansia e timore. Ma bisogna fare attenzione ad alcune cose, come ad esempio la sindrome di idrocuzione. I ragazzi ma anche i loro genitori o nonni spesso non sanno cos’è la sindrome da idrocuzione. Ecco, spieghiamolo per bene in modo tale che si possano prevenire alcune situazioni che spesso vengono sottovalutate soprattutto al mare.
Alcuni ragazzi si preparano a fare il bagno
Se si passano due ore al sole, ti sei fatto un kebab o qualsiasi altro panino appena uscito da scuola e magari sotto al sole hai anche fatto due tiri a calcio, non bisogna entrare in acqua. Nella maniera più assoluta possibile. Specialmente bisognerebbe evitare di fare tuffi. Ecco il motivo.

Alcune piccole nozioni che potrebbero salvare delle vite

Il pericolo
Un bambino mentre fa il bagno (facebook)
Il nostro corpo è a 37/39°C e l’acqua del mare, o peggio di lago e fiume, non supera probabilmente i 18. Il cervello riceve un sovrastimolo che crea uno shutdown del sistema, ovvero si potrebbe creare un dissesto dal punto di vista termico. La respirazione si ferma, si sviene e trovandosi in acqua, spesso si affonda in quanto, specie in laghi e fiumi, non essendo l’acqua salata, non aiuta a sorreggere il corpo, e si finisce per annegare.
Se si conoscessero i sintomi dell’idrocuzione come ronzii alle orecchie, nausea, senso di freddo improvviso, riduzione del campo visivo e affaticamento, si potrebbero salvare molte più persone. Purtroppo l’idrocuzione è infida. Può essere rapida e completamente asintomatica. Quindi conviene sempre bagnarsi con calma e gradualmente per evitare qualsiasi rischio. Brutta cosa che nel 2019 non venga fatta informazione. Si salverebbe piu’ di qualche vita.
Gestione cookie