Dalla ‘Banda della Magliana’ ai processi: la storia della ‘Zia’

Dalla ‘Banda della Magliana’ fino ad arrivare alla porta del carcere, passando per i processi: tutta la storia della ‘Zia’

Carabinieri in azione
Carabinieri (Ansa Foto)

Adesso si aprono per davvero le porte del carcere per una che ha fatto parte della ‘Banda della Magliana‘, tanto da assicurarsi il soprannome di ‘Zia‘. Stiamo parlando di Fabiola Moretti. Quest’ultima, ex compagna del boss Antonio Mancini, dovrà scontare ben 9 anni e 4 mesi di reclusione. Non solo: dovrà pagare anche una multa di ben 60mila euro. I carabinieri della Stazione Roma ‘Divino Amore‘ hanno dato il loro mandato di esecuzione ad un provvedimento di cumulo pene che era stato emanato il primo luglio.

A dare il ‘via libera’ ci aveva pensato la Procura della Capitale. I militari si sono diretti nell’abitazione della 67enne in via Papiri. Per lei si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia. Le accuse nei suoi confronti? Spaccio di sostanze stupefacenti in concorso commesso a Roma dal 2014 al 2019. I reati, però, non sono ancora finiti qui. La donna ha fatto parte della banda e gestiva il traffico di stupefacenti. Negli anni ’70 e ’80 macchiò di sangue l’immagine della città. Non solo: tentò di accoltellare anche il fidanzato della figlia.

Dalla banda della Magliana fino ai processi: la storia della ‘Zia’ Fabiola Moretti

Dalla banda fino ai processi: la storia di Fabiola Moretti
Fabiola Moretti (Ansa Foto)

Non si tratta della prima volta per lei per quanto riguarda la situazione del carcere. Entrava ed usciva spesso dalla prigione. Amante di Danilo Abbruciati che venne ucciso nell’aprile del 1982. Successivamente si legò ad un altro componente criminale, ovvero l’Accattone (Mancini).

Negli anni ‘90 è stata la più grande accusatrice dell’ex senatore Claudio Vitalone nell’inchiesta dell’omicidio di Mino Pecorelli. Non solo: il suo nome è legato anche al sequestro di Emanuela Orlandi nel giugno dell’83.

Grazie al suo prezioso aiuto gli inquirenti riuscirono ad arrivare all’arresto di Sergio Virtù che era l’autista di Renatino De Pedis. Da qualche anno la Moretti non aveva per nulla finito il suo giro visto che continuava a gestire il traffico di sostanze stupefacenti.

 

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