Altissima tensione Serbia-Kosovo, Nato pronta a intervenire [VIDEO]

Il presidente serbo Vucic parla alla nazione: “Non vogliamo essere bullizzati dai kosovari”. Mosca avverte: serbi pronti a scenario militare

Una tensione che non si registrava da settimane. E che ogni ora che passa non fa che aumentare. Nelle ultime ore è altissima la tensione al confine tra Serbia e Kosovo. Le notizie al momento sono ancora piuttosto frammentarie ma da quanto si apprende in tutto il Kosovo settentrionale risuonano allarmi anti-aerei con chiese e monasteri che suonano le campane. “I leader dei kosovari sanno che i serbi non rimarranno indifferenti quando si tratta di un attacco diretto alle loro libertà’, e si prepareranno a uno scenario militare“. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova in una nota diffusa dalla Tass. Zakharova ha anche sottolineato che un tale sviluppo degli eventi “è un’altra prova del fallimento della missione di mediazione dell’Unione europea. “Questo è anche un esempio del posto che è stato preparato per Belgrado nell’Unione Europea, offrendo di fatto alla Serbia di sopportare la mancanza di diritti dei suoi connazionali

Il presidente
Il presidente della Serbia Aleksandar Vucic mentre parla alla nazione (foto Ansa)

A far salire la tensione e le proteste della minoranza serba soprattutto il fatto che il governo del Kosovo ha dichiarato che dal 1° agosto entrerà in vigore la nuova legge per le carte d’identità e le targhe dei veicoli. Tutti coloro, compresi i serbi che vivono in Kosovo, dovranno avere carte d’identità e targhe del Kosovo. Ricordiamo che in Kosovo è presente un contingente Onu formato da poco meno di 4mila soldati di 28 diversi Paesi, molti dei paesi Nato o alleati.

Il Premier serbo: “Non siamo un paese così facile da sconfiggere come ai tempi di Milosevic…”. E quello kosovaro: “Serbi sparano a nostra polizia…”

L'incontro
Il presidente serbo Vucic con Mario Draghi (foto Ansa)

l presidente serbo Aleksandar Vicuc, parlando alla nazione, ha affermato concetti durissimi che “i serbi del Kosovo non tollereranno altre persecuzioni. Cercheremo la pace, ma lasciatemi dire che non ci arrenderemo. La Serbia non è un Paese che si può sconfiggere facilmente come lo era ai tempi di Milosevic“. Da tempo la tensione tra i due paesi dei Balcani sta salendo di intensità e Belgrado denuncia persecuzioni nei confronti della minoranza serba in Kosovo. Questo sarebbe anche uno dei motivi scatenanti, unito al fatto di una possibile – secondo le dichiarazioni serbe – “invasione da parte delle truppe kosovare a partire dalla mezzanotte tra domenica e lunedì 1 agosto“.

Gruppi serbi “fuori legge” hanno aperto il fuoco contro la polizia kosovara al confine con la Serbia: lo ha detto il premier kosovaro, Albin Kurti, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa turca Anadolu. E non si fa attendere la presa di posizione della Russia. “Facciamo appello a Pristina, e agli Usa e alla Ue che la sostengono, perche’ mettano fine alle provocazioni e osservino i diritti dei Serbi del Kosovo“. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. La portavoce, citata dalla Tass, ha denunciato come discriminatorie le nuove regole imposte dalle autorita’ kosovare e in vigore da lunedi’ sul cambio dei documenti e delle targhe per i serbi del Kosovo. “I leader kosovari sanno che i serbi non rimarranno indifferenti di fronte a un attacco diretto alla loro liberta‘” , ha aggiunto, affermando che obiettivo di questo attacco e’ la stessa Belgrado

 

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