Tragedia stazione Riccione, le prime ipotesi sulle due sorelle morte

Tragedia stazione Riccione, arrivano le prime rivelazioni per quanto riguarda la morte delle due sorelle che sono state sbalzate via dal treno Alta Velocita Frecciarossa

Travolte ed uccise da un treno ad Alta Velocità due ragazze
Attraversano binari, 2 ragazze investite e uccise da treno (Ansa Foto)

La città di Riccione è ancora scossa per la tragedia che ha colpito due ragazze che sono state investite ed uccise dal treno Alta Velocità di Frecciarossa. Si trattava di due sorelle: Alessia e Giulia Pisanu che hanno perso la vita nella maniera più tragica possibile e sicuramente evitabile. Arrivano le prime rivelazioni direttamente dalla città romagnola. Parla la cassiera del bar che ha visto, per l’ultima volta, proprio le due ragazze. Proprio Alessia e Giulia, poco prima delle 7 del mattino, le avevano chieste se nel bar si potesse utilizzare il bagno.

Niente da fare visto che non c’era. La stessa le aveva indirizzare fuori alla stazione. Poi le urla del titolare ed è successo quello che non sarebbe mai dovuto accadere. Da rimanere senza parole. Solamente grazie al cellulare fracassato, ed intestato al loro papà, si è saputo le generalità delle due. Resta ancora da capire cosa ci facessero le due ragazze sul binario 1 della stazione pochi istanti prima che passasse il treno. Il macchinista le aveva individuate, attivando anche i freni. Purtroppo però non c’è stato nulla da fare.

Tragedia Riccione, le prime testimonianze e prime ipotesi

Travolte ed uccise da un treno ad Alta Velocità due ragazze
Attraversano binari, 2 ragazze investite e uccise da treno (Ansa Foto)

Dalla Questura di Rimini arrivano due ipotesi per il momento: la prima è che una delle sorelle avesse deciso di farla finita e che l’altra avrebbe cercato di salvarla. L’altra, invece, è che dopo una serata in discoteca una delle due non si sia accorta di stare sopra le traversine. Solamente dei test tossicologici (che la Procura disporrà) potrà dare il risultato. Nel frattempo, però, rimane il dolore di una famiglia e degli amici che non potranno mai più riabbracciare le due ragazze.

Le telecamere di sicurezza, però, non sono state molto di aiuto visto che si vede davvero poco o nulla. Nel frattempo le forze dell’ordine continuano a raccogliere tutte le testimonianze del caso. Quelle del titolare del bar che racconta ai microfoni di ‘Corriere.it‘: “Una mi si è avvicinata per dirmi che non aveva soldi e che le avevano rubato il telefonino. Non mi è parsa lucida. Poi ha raggiunto l’altra con uno spolverino e stivali in mano. Poi si sono dirette verso il binario 1. Ho urlato insieme ad altri, poi è successo quel che è successo“.

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