Sarà la campagna elettorale più social di sempre? Così la giocano i partiti

C’è un fattore generazionale che incide e non poco sulle prossime elezioni politiche. Mentre il Pd tenta di accaparrarsi il voto dei giovani, ancora tutto da vedere, puntando sui temi più in voga sui social, il centro destra guarda con attenzione al mondo dei quarantenni, più consapevoli delle conseguenze del proprio voto. 

meloni salvini berlusconi
(Ansa Foto)

Tutto si evince con facilità anche dai temi che emergono sui social. Mentre i dem puntano sui “diritti civili”, trascurando quelli sociali, legati cioè ai diritti sul lavoro, che tradizionalmente dovrebbero invece appartenere alla ragione fondante della propria natura politica, a destra le parole d’ordine sono sicurezza ma anche famiglia e impresa. Mentre Forza Italia cerca di intercettare il voto degli anziani.

Come si muovono in rete i diversi partiti

I democratici non hanno però fatto i “conti”, è il caso di dire, con Giuseppe Conte e il suo attivismo sfrenato su TikTok, che ai temi politici da esporre ai più giovani ha ben pensato di anteporre simpatia e vicinanza sul social cinese famoso per i balletti e la spensieratezza.

Resta di fatto ormai opinione condivisa che si tratta della campagna più social di sempre, con i contendenti dei vari partiti che si giocano la campagna elettorale “balneare” sugli schermi dei propri device e di quelli dei loro elettori o potenziali tali. Cambiando inevitabilmente anche i codici della comunicazione stessa. 

Il risultato, spiega su Il Messaggero Giovanni Diamanti di Youtrend, è che il Pd resta “il partito dei due estremi”, giovani e anziani, ai primi dei quali si rivolge con campagne e “messaggi mirati”, come ad esempio la proposta di una dote una tantum per i diciottenni e facendo primeggiare su Instagram e Facebook post che inneggiano al mondo gender fluid.

Lega e Fratelli d’Italia, invece, che raccolgono rispettivamente l’attenzione del 21,3% e del 20% nel segmento 35-49 anni e del 23,1% e del 15,8% nella fascia dai 50 ai 64 anni, sanno bene che è sulla tv che si gioca il consenso di questa fascia di elettori, che hanno bisogno di motivazioni più solide e approfondite della semplice immagine motivazionale sui social.

 

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