L’ultima truffa si traduce in una bordata di critiche sul reddito di cittadinanza: arriva l’attacco a Di Maio e Grillo su una misura che va rivista.
La misura sembra colma. Soprattutto dopo la scoperta della Guardia di Finanza, che a Torino ha intercettato un vero e proprio sistema per sfruttare il reddito di cittadinanza con guadagni da record.
La cifra sottratta allo Stato ammonterebbe ad un milione e 400mila euro, e sarebbe riconducibile ad un sistema che ha prodotto la misura degli arresti domiciliari per un dipendente del patronato e quattro obblighi di firma per cittadini rumeni. Essi percepivano il sussidio dichiarando di essere residenti nel comune di Torino, ma in effetti vivevano all’estero e incassavano regolarmente le cifre. Non è il primo caso, e per certi versi si è perso il conto delle truffe messe in piedi per sfruttare un sussidio che fa discutere. Sulla vicenda è intervenuto Vittorio Feltri, e dalle colonne di Libero ha analizzato la vicenda in maniera più larga e approfondita, lanciando attacchi ad una misura che continua a produrre buchi pesantissimi nelle casse dello Stato e di certo anche nelle tasche dei contribuenti, in un periodo in cui tasse e crisi già fanno la loro parte in maniera molto pesante.
Feltri sul reddito: “Va corretto o eliminato”
“Ormai è evidente che il reddito di fannullaggine vada eliminato o corretto”. Feltri è chiaro, e spiega tutto in maniera dettagliata. “Le risorse vanno destinate a chi non può lavorare, non a chi, pur potendo lavorare, non lo fa avendo a disposizione ina entrata assicurate in virtù del fatto stesso che non sgobba”. Arriva quindi anche l’attacco diretto al Movimento 5 Stelle su un sussidio che “come aveva pensato Di Maio avrebbe diminuito la povertà che invece e cresciuta e avrebbe favorito l’occupazione, ma i centri per l’impiego non sono mai stati operativi nonostante l’assunzione di personale”.
L’analisi di Feltri chiarisce anche gli aspetti relativi agli elettori. “Non è servito neanche a portare voti al Movimento di Beppe Grillo se consideriamo che si sono disintegrati e in alcuni territori sono spariti”. Feltri definisce la misura un “flop totale”. Poi lancia un segnale chiaro alla sinistra e a chi fa promesse vane ai cittadini. “Dovrebbe essere un monito per quei partiti che cercano di acchiappare preferenze promettendo mari e monti, illusioni, chimere, regali finanziati con il denaro pubblico e aumentando di fatto un debito già mostruoso. Qualche volta questo può attirare gli elettori – ha ammesso -, ma sul lungo periodo non paga e il pese ne soffre. Lo hanno provato le stelline di Grillo – conclude – la sinistra apprenda la lezione fornita dai suoi alleati”.