Non versava tasse in Italia nonostante lavorasse nel nostro paese: sequestrata una importantissima somma di denaro (e non solo) all’uomo conosciuto per essere considerato l’architetto di Vladimir Putin
Blitz da parte della Guardia di Finanza che, nella giornata di ieri, ha sequestrato una importante somma di denaro nei confronti di un architetto. Non uno qualunque visto che stiamo parlando di chi si faceva conoscere come l’architetto di Vladimir Putin. Ci troviamo a Brescia dove nei guai è finito Lanfranco Cirillo, 63 anni. Era considerato l’uomo di fiducia da parte dello Zar visto che ha completamente messo a nuovo ed arredato le residenze del numero uno della Russia. I guai per lui sono molti visto che, per molti, il suo centro di interessi è proprio il nostro paese.
Anche se, in Italia, non ha mai versato un euro di tasse rispetto al suo tenore di vita che è stato giudicato con una sola parola: “elevatissimo“. Tanto è vero che è stata aperta una inchiesta nei suoi confronti. E’ stato inserito nel registro degli indagati che adesso dovrà rispondere a delle accuse molto gravi: contrabbando e dichiarazione infedele, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
Guai per l’architetto di Putin: sequestrati soldi e non solo
Stiamo parlando di una somma che si avvicina ai 141 milioni di euro, considerando anche beni ed immobili. A dare il via al sequestro il gip Alessandra Sabatucci che ha dato il via libera alla Guardia di Finanza con il sequestro delle ville lussuose dell’architetto: una nel bresciano (precisamente a Roncadelle) mentre un’altra in Sardegna. Non è finita qui visto che sono state sequestrate anche delle vere e proprie opere d’arti di Picasso, Cezanne, De Chirico e Fontana.
Oltre a questo, però, è stato sequestrato anche un elicottero personale e 670mila euro in contanti (come potete vedere nella foto). Nella sua abitazione sono state trovate borse, gioielli, bottiglie di vino pregiato. auto, moto di altissimo valore. Posti sotto sequestro anche terreni agricoli, yacht e denaro contante. Il tutto ha avuto iniziato grazie al sequestro da parte di un elicottero, immatricolato in Russia, dove non erano stati assolti gli adempimenti di natura doganale.
Nel frattempo, però, sono arrivate anche le parole dello stesso Cirillo che è apparso molto fiducioso ed ha iniziato a collaborare con la magistratura e che continuerà a farlo fino a quando la sua posizione non sarà chiarita.