La leader di Fdi dal palco della Versiliana: “Tutto il mondo ci dipinge come cattivi, ma non lo consento: dirlo a Fratelli d’Italia offende il 25% degli italiani”
Giorgia Meloni dice basta. Lo dice, interpellata dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, “da italiana agli italiani“: obiettivo centrale di questa campagna elettorale deve essere “rivendicare il nostro orgoglio di essere una democrazia “normale”: con una maggioranza e un governo scelti liberamente dai cittadini“. Giorgia Meloni risponde così alla “presunta” ingerenza straniera sulle Politiche ma soprattutto agli allarmismi fomentati dalla grande “paura” di Pd e soci di perdere “non la loro egemonia culturale che non esiste ma il loro apparato di potere“. Dal palco della Versiliana, la prima preoccupazione della leader di FdI candidata a essere la prima premier donna della Repubblica – è stata questa: disinnescare la spirale nella quale Letta & co intendono portare il dibattito sul futuro dell’Italia.
L’appello al “front runner” del Pd è diretto: “Scendete sul terreno del confronto“. Il fatto che dalla caduta del governo Draghi la modalità attivata a sinistra sia stata solo quella della “mostrificazione” nei suoi confronti (“Surreale paventare le piaghe d’Egitto con l’arrivo della Meloni“) è proporzionale alla disomogeneità dell’ex campo largo: “Tutta gente che sta insieme non per convinzione ma per convenienza“. Certo, un segnale dall’altra parte è arrivato: la fine dell’equivoco chiamato Calenda.
“La sinistra non potendo puntare sui contenuti, non parla”
Elemento su cui Meloni si dimostra tutto sommato indulgente. Per un motivo preciso: “L’accordo tra il Pd e Calenda è una buona notizia perché questa è un’elezione che può riportare il bipolarismo“. È un mistero come dall’altra parte possano mettere in piedi un programma: “Calenda voleva il nucleare, gli ex 5 Stelle non vogliono nemmeno le trivellazioni per il gas, il reddito Calenda lo ha sempre contestato. Fratoianni è contro tutti…“.
Per chi guida i conservatori questo è il motivo per il quale la sinistra, non potendo puntare sui contenuti, “di contenuti non vuole parlare“. Anche da questo punto di vista, però, c’è un limite a tutto. “Con FdI siamo un partito stimato al 25% dei sondaggi: dire che siamo dei “mostri” allora vuol dire dirlo al 25% degli italiani“. Ecco, per Giorgia, questo non è accettabile: “Non consento questa lettura della mia Nazione“. Quanto alla dignità e al valore delle donne in politica, come ricordato da Sangiuliano, è un fatto che sia stata la destra a promuoverle senza troppi annunci. “Io sono stata sottovalutata per tutta la vita per il fatto di essere donna e di destra. E perché ho iniziato da giovane. Ero proprio scartata a priori. Bene: è un vantaggio nella vita essere sottovalutati, ma poi devi dimostrare chi sei”