Nelle ultime ore si è diffuso sui social network l’annuncio dato da Alexander Zverev direttamente dal proprio account che ha preoccupato, non poco, i suoi tifosi
Un annuncio che ha spaventato, non poco, i tifosi ed anche amici e parenti che sicuramente ne erano a conoscenza. Alexander Zverev, numero 2 del ranking ATP, ha annunciato di soffrire di diabete. Quello di tipo 1. Queste sono state le sue parole: “Voglio dimostrare che si può arrivare molto lontano e che non ci sono limiti. Voglio essere un modello per le persone che sono già malate e per i bambini che possono ancora evitare la malattia con la giusta prevenzione“.
Non è finita qui visto che il tennista tedesco, subito dopo, ha annunciato anche la nascita di una fondazione che ha deciso di chiamare ‘Alexander Zverev Foundation – Aufschlag gegen Diabetes‘. L’obiettivo sarà quello di offrire insulina e medicinali ai bambini che sono stati colpiti da questo tipo di malattia. Non solo: anche quello di finanziare progetti per la promozione di un tipo di vita sano e soprattutto attivo. Ad aiutarlo in questo nuovo progetto anche il fratello Misha. L’associazione è nata proprio nella giornata di ieri, sabato 6 agosto.
Zverev annuncia: “Ho il diabete di tipo 1“
Non solo l’annuncio della fondazione, ma soprattutto quello di aver detto al pubblico di soffrire di diabete. La sua preoccupazione principale è rivolta esclusivamente ai bambini che meritano un futuro migliore e che devono combattere con questa malattia. Per parlare della sua malattia bisogna tornare indietro di un bel po’ di anni fa, quando ne aveva solamente 4. Chi è soggetto al tipo 1 deve sottoporsi, ogni giorni, a regolari iniezioni di insulina.
Un pensiero che non lo preoccupava affatto quando era un bambino, ma ora che è cresciuto sì. Il suo obiettivo è quello di dimostrare che si può vivere a lungo. Non solo: anche quello di essere un modello di riferimento per chi è soggetto a questo tipo di malattia e chi no. Ha ammesso di essere fortunato e avere tutto quello che ha sempre sognato, ma ora vuole aiutare chi è meno fortunato di lui.