Jova Beach Party, operai senza contratto, l’Ispettorato attacca: “Jovanotti ringrazi per il nostro lavoro”

Non cessa la polemica circa l’evento organizzato dal cantautore, il capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro replica alla sua diretta social

In una lunga diretta Instagram dal lido di Fermo, Jovanotti respinge le accuse dopo il blitz dell’ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno: “Se voi, econazisti che non siete altro, volete continuare ad attrarre l’attenzione utilizzando la nostra forza, sono fatti vostri. Il lavoro nero per me è una piaga enorme, una cosa molto seria. Lavoro con la Trident e Salvadori dal 1988, e da allora abbiamo fatto tournée grandi e piccole, discoteche, locali, bar, stadi e non abbiamo mai avuto una contestazione sul piano della legge del lavoro“.

Jovanotti
Jovanotti – Jova Beach Party (Ansa)

In merito a ciò è intervenuto a ‘La RepubblicaBruno Giordano, il capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro: “Lui, che in un suo famoso brano, canta ‘Sono un ragazzo fortunato’, dovrebbe sapere bene che non tutti i ragazzi sono fortunati e che per molti di loro, qui in Italia, c’è solo un lavoro senza garanzie e senza dignità. Insomma, Jovanotti ha perso un’occasione per parlare a tutti i suoi fan intestandosi davvero la lotta al lavoro nero“.

Bruno Giordano: “Jovanotti poteva prendere atto delle irregolarità e ringraziare gli ispettori”

In agosto, approfittando della tradizionale chiusura della stragrande maggioranza delle aziende – chiarisce Bruno Giordano –  abbiamo dirottato buona parte dell’attività ispettiva nei controlli di eventi, discoteche, concerti e sagre. Nell’ambito di questa attività, che riguarda tutto il Paese, ispettori e carabinieri hanno controllato 19 società, per un totale di 51 lavoratori, attive nell’allestimento del ‘Jova Beach Party’ di Fermo, trovando in 4 di queste un numero complessivo di 17 addetti in nero. La legge, per venire incontro alle aziende, prima di procedere alla interruzione definitiva dell’attività prevede la possibilità di regolarizzare le posizioni entro le dodici del giorno successivo pagando il 20% della sanzione. Nel frattempo la ditta viene sospesa. Come avviene nel 90% dei casi, le aziende in questione hanno proceduto alla regolarizzazione e la sospensione è stata revocata. Dunque più che una notizia da smentire, un’ammissione delle irregolarità scoperte“.

Jovanotti
Jovanotti (Ansa)

Il capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro spiega: “Avere lavoratori non dichiarati non è una semplice irregolarità, perché dietro al lavoro in nero c’è l’assenza di orari regolamentati, misure di sicurezza, coperture previdenziali e assicurative. Parlare vagamente di irregolarità è fuorviante: dove c’è lavoro non contrattualizzato non ci sono i diritti. E poi mi è dispiaciuto sentire riferimenti a vendette, a killeraggi mediatici. Jovanotti avrebbe fatto meglio a ringraziare i nostri ispettori, perché criticare gli ispettori significa attaccare chi è al servizio di tutti i lavoratori e di tutte le aziende. Jovanotti ha perso una grande occasione, visto che quella decina di ispettori ha lavorato proprio a favore della sua attività: in un cantiere come quello del ‘Jova Beach Party’, perché così la legge definisce un’attività che coinvolge centinaia di lavoratori, ci può stare che una ventina di addetti sia irregolare. Sarebbe bastato prenderne atto, ringraziare gli ispettori e, con senso istituzionale rafforzato dalla sua notorietà, aiutare il lavoro di chi giorno e notte si adopera per garantire la sicurezza e la dignità di tutti i lavoratori“.

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