“Investe” la moglie e chiede il risarcimento all’assicurazione. Anche se le cose, per una coppia campana, non vanno assolutamente come previsto
Non è stata per nulla una grande idea quella che ha avuto una coppia di Salerno che si trovava in vacanza a Pompei. Tanto è vero che i due avrebbero inscenato un vero e proprio incidente stradale. Il marito avrebbe investito la moglie mentre faceva retromarcia con la propria auto. Un modo per “fregare” l’assicurazione. In questo caso avrebbero chiesto il risarcimento, presentando i referti medici. Ovviamente le attestazioni mediche sono fasulle. Ed è per questo motivo che Massimo C. (46 anni) e Annarita Z. (43) sono stati rinviati a giudizio.
Le accuse, nei confronti della coppia, sono molto gravi (e non potrebbe essere altrimenti) visto che si parla di falsificazione degli elementi di prova a falsità materiale. In questa vicenda, però, bisogna andare con ordine e fare molta chiarezza. Bisogna andare indietro di un bel po’ di anni, precisamente il 2 febbraio del 2018, quando i due volevano godersi un periodo di relax e godersi le rovine di Pompei. Solo che l’uomo, con la sua Fiat 600 parcheggiata in viale Unità, ha effettuato una manovra di retromarcia. Solo che lo stesso non si è accorto che dietro di lui c’era proprio la moglie tanto da investirla.
“Investe” moglie per finta e chiede risarcimento: coppia nei guai
Subito la corsa in ospedale. Nel frattempo informano la ‘Groupama Assicurazioni‘ dove presentano una richiesta di risarcimento e raccontano la dinamica. Un attimo di distrazione: a testimoniare anche alcuni passanti che avrebbero visto la scena e che si sarebbero fermati per dare i soccorsi alla donna. Anche se, in tutta questa vicenda, spuntano le prime incongruenze. Quali? Ad aver assistito al sinistro non c’era assolutamente nessuno.
Non è finita qui visto che, durante il primo confronto con i periti assicurativi, l’uomo aveva annunciato di non aver mai avuto incidenti. Cosa non vera visto che sarebbe rimasto coinvolto in almeno dieci sinistri. Tutti questi elementi non hanno convinto la compagnia che ha pensato ad una vera e propria truffa. Per loro è scattata la denuncia di aver presentato documentazioni false per ottenere soldi.
Nel frattempo a Roma, precisamente al Tribunale, si è conclusa con l’accoglimento della richiesta di rinvio a giudizio che è stata avanzata dal pm, Pietro Pollidori. I coniugi dovranno ripresentarsi nuovamente in aula il 12 settembre di quest’anno. Non si tratta affatto del primo caso che riguardano tentativi di truffa ai danni delle compagnie assicurative nel corso degli ultimi anni.