“Vogliamo spiegazioni”: perquisizione in casa Trump, in America è bufera

Bufera politica negli States dopo la perquisizione nella villa dell’ex presidente: scambi di accuse, critiche e polemiche, il clima è teso. 

La domanda che si pone l’America è una sola. La perquisizione nella villa di Donald Trump in Florida ha generato un’ondata di polemiche, e la politica e l’opinione pubblica si domandano cosa ci sia dietro al blitz dell’Fbi.

Donald Trump perquisizione
Donald Trump (Ansa Foto)

Nove Jeep scure, i mitra spianati e un mandato in mano firmato da un giudice federale. Il tutto per dare la caccia ad alcuni documenti segreti che sarebbero stati trafugati dalla Casa Bianca. Una scena quasi da film verrebbe da dire, che come spesso accade ha spaccato in due gli Stati Uniti d’America. Da una parte c’è chi parla di attacchi diretti con un blitz che non ha precedenti nella storia ed è “mirato a minare una sua legittima candidatura alle presidenziali del 2024”. Dall’altra c’è invece chi sottolinea che l’America non guarda in faccia a nessuno. Il dibattito quindi si allarga, e le parti politiche si scambiano accuse pesantissime che alimentano il caos.

Trump sotto attacco: in America scoppia la polemica

Donald Trump
Donald Trump, caos in America dopo la perquisizione (Ansa)

L’America si divide. Nancy Pelosi ha dichiarato che il blitz è un passo importante. Un intervento che ribadisce quanto negli Usa “nessuno è al di sopra della legge, neanche un ex presidente”. Fuori dalla villa però in pochi minuti sono giunti molti sostenitori di Trump con i cartelli, sottolineando che quella contro l’ex presidente è una vera e propria persecuzione. Intanto è caos, e il messaggio pubblico del tycoon ha alimentato il dibattito. “Questi sono tempi bui per la nostra nazione. La mia bella casa di Mar-a-Lago è sotto assedio, perquisita e occupata da un folto gruppo di agenti dell’Fbi. Hanno persino fatto irruzione nella cassaforte. Ho lavorato e collaborato con le principali agenzie governative, questo raid non annunciato nella mia residenza non era né necessario né appropriato”.

Cresce quindi la pressione anche sull’Fbi. Il ministro della Giustizia americano Marrick Garland è stato bersagliato dalle critiche, e anche il direttore dell’Fbi, Christopher Way, ha incassato bordate. I repubblicani chiedono un chiarimento immediato su quanto accaduto. Il leader Mitch McConnell ha sottolineato i malumori per l’inatteso blitz chiedendo una spiegazione sui motivi che hanno portato alla perquisizione. Clima teso quindi, in attesa di capire quali saranno le prossime mosse dell’Fbi, e quali sarebbero gli obiettivi reali di una perquisizione senza precedenti.

 

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