Falli, Var, Challenge: l’arbitro presenta le novità in arrivo per la stagione ormai alle porte. Cambieranno molte cose.
“L’obiettivo di uniformarci al calcio inglese deve essere condiviso da tutte le componenti”. Daniele Doveri in una intervista al Corriere dello Sport ha spiegato quale sarà la linea arbitrale in vista della stagione ormai alle porte.
La sensazione che in Europa e in altri campionati il ritmo sia più alto e il gioco meno spezzettato, è chiara. Arriva quindi una precisa indicazioni sui contatti che saranno giudicati fallosi e quelli che invece rientreranno nelle normali dinamiche di gioco. Doveri però non ha affrontato solo questo fattore. Ha parlato di Var, di Challenge, di diversi aspetti che coinvolgono i direttori di gara e impongono di essere “connessi” a ciò che accade in campo. “L’anno scorso in alcune gare ho fischiato 12 falli, in Genoa-Udinese ho fermato il gioco 40 volte. Le statistiche non spiegano tutto. Se percepisco che i calciatori si confrontano fisicamente ma in maniera leale posso lasciare correre. Se non fischio e rischiano di farsi male vuol dire che non sono sintonizzato con la partita”.
In sostanza al Corriere Doveri ha spiegato che serve collaborazione anche dai protagonisti in campo. Sui rigori però alcune scelte fra i vari direttori di gara sembrano differenti. “Non sono d’accordo, credo ci fosse una linea condivisa e chiara”. Ce ne saranno di meno? “Non scommetto sui numeri, ma cercheremo di avere più discernimento fra ciò che è fallo e ciò che è contatto”. Arrivano poi indicazioni sul Var e sul Challenge, pronto ormai anche nel calcio a diventare una soluzione.
Var e Challenge, Doveri chiarisce i prossimi step arbitrali
La sensazione è che la classe arbitrale stia provando a snellire le regole per fischiare sempre di meno, favorire lo spettacolo, ma senza perdere di vista la linearità nelle scelte. Doveri ha chiarito che sul fallo di mano “poco cambierà, e su tiri e cross conterà la geometria del braccio”. Se è largo è rigore in sostanza ma varrà anche l’indicazione di evitare movimenti scomposti che potrebbero poi essere puniti.
Sul Var Doveri non ha dubbi. “Se ho un rammarico è che la tecnologia non sia entrata nel calcio prima”. Spazio quindi pure al Challenge? “Sono curioso di sperimentarlo. Di capire se servirà a ridurre le polemiche”. Per il fischietto romano non si tratta quindi di un modo per ridurre i rischi dei direttori di gara. “Noi applichiamo il regolamento. Ormai il Challenge fa parte delle soluzioni vagliate da Fifa e Ifab. Quando arriverà non avrà pregiudizi”. Infine una indicazione che potrebbe radicalmente cambiare le regole. “Tempo effettivo? Sì, è il miglior modo per scongiurare l’ostruzionismo”.