Da giorni non fanno che aumentare le pressioni e le decisioni da prendere in poco tempo per il segretario Dem Enrico Letta
Dal basso e dalla periferia, si moltiplicano le pressioni sul segretario del Pd Enrico Letta in vista della direzione che oggi dovrebbe definire almeno i candidati nei listini bloccati. Qualche altro giorno potrebbe servire per l’individuazione dei frontman per i collegi. “Come intercetteremo il consenso dei giovani se non li candidiamo?“, domandano in una lettera aperta trenta amministratori locali di tutta Italia, tra i 20 e i 40 anni. In Emilia-Romagna ci sono ancora malumori per la candidatura (probabile) di Pierferdinando Casini che costringerebbe l’ex sindaco di Bologna Virginio Merola a cercare un’altra collocazione, e quella di Emma Bonino, che invece potrebbe traslocare a Roma per fare posto a Piero Fassino. Anche i circoli fiorentini avvertono Letta: “La Toscana non sia il granaio di paracadutati e redivivi, si salvaguardino le candidature locali“.
Il malessere della Toscana nasce dal gran numero di papi stranieri, in senso territoriale o politico, dati per candidati nelle locali liste pd: Roberto Speranza (Art 1), Benedetto Della Vedova (+Europa), Nicola Fratoianni (Si), Angelo Bonelli (Europa verde). E poi i big interni: lo stesso Letta, a Siena, e Marco Furfaro, al Mugello.
A volte ritornano, come Civati, ma anche delle new-entry come Lotito

Alla Camera potrebbe tornare poi Pippo Civati. Annuncia l’addio, invece, la sei volte parlamentare Barbara Pollastrini. Anche nel centrodestra il lavorio sulle liste è incessante. per FdI sarebbero già in corsa il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, il direttore d’orchestra Beatrice Venezi e l’ex ministro Giulio Tremonti. La Lega vorrebbe confermare l’ex ministra Giulia Bongiorno e portare in Parlamento Maria Giovanna Maglie. Vorrebbe riprovarci con FI il patron della Lazio Claudio Lotito.
Certa la posizione utile all’elezione per Valentina Vezzali, ex schermitrice e sottosegretaria che ha aderito a FI dopo la caduta di Draghi. Rischia di restare fuori Deborah Bergamini. La lista di Azione e Iv proverà a confermare i suoi (tanti) uscenti, tantissimi big: Carfagna, Gelmini, Richetti, Boschi, Bonetti, Rosato. E vorrebbe eleggere il neoalleato Pizzarotti. Tutti ambiscono a posti nel listino proporzionale. Anche il front runner Carlo Calenda, intenzionato a «prendersi» il collegio di Roma 1, se la giocherà anche in cinque circoscrizioni (proporzionali) della Camera.