Come lui medaglia d’oro agli Europei davanti a un inglese (a Goteborg nel 2006), in esclusiva a Notizie.com ha commentato la nuova impresa del velocista azzurro.
Campione olimpico, campione europeo. Ha servito il bis, Marcel Jacobs, protagonista ieri sera nella finale dei 100 metri. Medaglia d’oro al collo come già successo a Tokyo. Gara chiusa conil tempo di 9”95 davanti agli inglesi Zharnel Hughes(9”99) e Jeremiah Azu (10”13).
Nuovo record dei campionati per l’azzurro. Notizie.com ha contattato Andrew Howe per commentare l’ultima impresa del classe 1994. Anche lui, come Jacobs, è riuscito a vincere un Europeo (a Goteborg nel 2006): “Marcel è stato un grande! Lui è un fenomeno, di cosa parliamo? Il campione olimpico in carica, più di quello non esiste niente…”. Gli italiani, con lui in pista, stanno cominciando ad abituarsi a vincere: “Sta diventando quasi una cosa normale con un fenomeno del genere. È sempre bello vedere un nostro atleta confermarsi come il più forte al mondo nella velocità”. E dire che al termine della gara Jacobs non era soddisfatto del cronometro: “Noi atleti siamo così, anche io nel 2006 non ero contento dei miei 8.20 m. La misura ottenuta non mi piaceva. Un campione vuole sempre migliorarsi, non si accontenta mai. Giusto non porsi limiti a livello mentale. Anche perché il talento di Jacobs, di limiti, non ne ha. Tra l’altro sono d’accordo con lui, a livello di tempo, al di là, dell’impresa, poteva fare meglio”.
Howe: “Jacobs non ha bisogno di consigli”
Come si resta al top? Howe preferisce non dare consigli: “Da me non ne ha bisogno proprio (ride, ndr). Che gli devi dire a uno così? Nessuno deve dirgli di niente!”. L’atletica leggera italiana si sta togliendo diverse soddisfazioni: “C’è un bel cambiamento generazionale. Bello vedere finalmente i ragazzi nuovi, noto tanta gioia e voglia di fare bene. Aria di miglioramento. La generazione nuova vuole ‘distruggere’ quella vecchia, è normale che sia così, volevo farlo anch’io. Piano piano stanno uscendo i ragazzi talentuosi, le manifestazioni si tingono sempre più di azzurro. Una cosa che mancava da troppo tempo”.