Il georgiano ha convinto all’esordio ufficiale contro il Verona con un gol e un assist. La sua celebrazione è un’imitazione di Stephen Curry, ecco da dove nasce l’idea.
Ha stupito in estate e ha continuato a farlo in campionato all’esordio ufficiale. Khvicha Kvaratskhelia, acquistato in estate per prendere la pesante eredità di Insigne, ha già conquistato tutti i tifosi del Napoli.
Dribbling e personalità, non ha tremato di fronte alle responsabilità che gli ha affidato Spalletti, pronto a puntarci fin da subito. Debutto magico a Verona, ha trascinato la squadra a rimontare l’iniziale svantaggio firmato da Lasagna. Un gol di testa, poi nella ripresa l’assist per la fuga del momentaneo 2-3 di Zielinski, servito perfettamente sulla corsa. Il georgiano, oltre che per la prestazione, ha fatto parlare di sé per la particolare esultanza dopo la rete dell’1-1, siglata di testa. Mani sotto il volto come a mimare una persona che dorme. Non molti sanno che è un omaggio a un altro grande sportivo, e non c’entra nulla il calcio.
Curry: “Ero galvanizzato, volevo metterli a dormire”
Si tratta infatti di Stephen Curry, stella dei Golden State Warriors, campioni uscenti della NBA. Nelle Finals hanno piegato i Boston Celtics grazie soprattutto alle prodezze della guardia, punto di riferimento per tutti gli amanti del basket americano. Fenomeno assoluto. L’esultanza in questione è stata chiamata “Night Night”, spiegata dallo stesso Curry dopo l’ennesimo trionfo della sua carriera: “Tutto è successo molto velocemente, sentivo le sensazioni da partita da playoff. Come squadra avevamo partecipato per un paio di anni e in quel momento mi sentivo galvanizzato sul palco, di nuovo. Quindi mi sono detto di metterli a dormire…”. Anche Ousmane Dembelé del Barcellona aveva fatto la stessa cosa in estate dopo aver segnato alla Juventus nell’amichevole disputata aDallas.