Furbetti del Pos: ecco come (in tanti) aggirano le regole

In alcuni locali gli esercenti hanno trovato un modo per aggirare le normative entrate in vigore sul Pos. Gli utenti denunciano.

Gli annunci si moltiplicano sui social, e gli utenti chiedono il rispetto delle regole entrate in vigore a fine giugno.

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Furbetti Pos, ecco come aggirano le regole (AnsaFoto)

Ormai da tempo è chiaro che i commercianti dovranno garantire la possibilità agli avventori di pagare con le carte, e il dibattito si allarga. Da una parte continuano le segnalazioni di attività che chiedono di effettuare i pagamenti sono in contanti, dall’altra molti commercianti rinnovano gli appelli a rivedere le commissioni. Un solo dato però è certo. La norma è in vigore, e le multe sono scattate. Chi non mostrerà il Pos per garantire la possibilità di pagare con le carte andrà incontro ad una sanzione di 30 euro più il 4% sul totale dell’acquisto. C’è però chi ha trovato un modo per aggirare le regole, che di certo non è legale ed è al centro di diverse segnalazioni.

Pos, ecco come alcuni commercianti aggirano le regole

Come è andato questo primo mese con i pagamenti Pos?
Pos, si moltiplicano le segnalazioni (Ansa Foto)

Le segnalazioni arrivano via social. Fra chi fa i nomi dei locali sui propri profili, chi allerta la Guardia di Finanza e chi racconta le proprie disavventure invitando a segnalare i “furbetti”, arriva un nuovo modo escogitato per imporre il pagamento in contanti. Vi sarete infatti accorti che in molti locali compare la scritta in cui si segnala l’impossibilità di effettuare conti separati soprattutto per le grandi comitive.

Per molti però, stando ad alcuni post social, tale imposizione si è trasformata in un modo per richiedere i contanti. Fra le segnalazioni infatti si registrano quelle di grandi gruppi di persone che al momento di mostrare la carta hanno incassato una risposta chiara. “Scontrino già battuto, ognuno dovrà pagare il suo, magari in contanti”. Anche il quotidiano Il Messaggero di recente ha raccolto la testimonianza della disavventura accaduta in un locale della Capitale ad una comitiva. Un modo per imporre il pagamento in contanti, di certo per nulla legale. i controlli intanto si moltiplicano per rispondere a quegli esercenti che si sono messi in regola e chiedono una leale concorrenza da parte di tutti.

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