Parla il legale del patron blucerchiato e produttore cinematografico: “Accanimento pazzesco. Si avvarrà di facoltà a non rispondere”
Un fiume in piena. Un arresto precipitoso, senza determinate garanzie e con la voglia di sbattere il mostro in prima pagina, quando di mostro non c’è nessuno, creando più un processo mediatico perché si tratta del presidente di una importante società di calcio di serie A. O almeno questo è quello che pensa l’avvocato Giuseppina Tenga che parla a Notizie.com nel giro di pochi giorni, si è ritrovata a parlare con il mondo e a provare a spiegare una situazione incredibile, a partire dall’arresto, alla situazione procedurale, ma anche alle cose collaterali a cui lo stesso Ferrero tiene in modo particolare, come la Sampdoria, ad esempio. Ma più di tutte a preoccupare il presidente è la sua famiglia, l’intera famiglia.
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“Non ho parole per quello che sta succedendo – ha detto l’avvocato Tenga a Notizie.com-. Io forse l’altro giorno ho fatto una battuta infelice su Toto Riina ma neanche Riina deve essere trattato in questo modo perché la legalità, il principio di legalità è un principio costituzionale in questo paese che c’è ed esiste ancora. Poi potrebbe anche essere un assassino, e non lo è certamente, ma anche all’assassino deve essere garantita la legalità e a Massimo Ferrero non è stata garantita su nulla e continuano a fare questi metodi che chiamo, forse esagerando, alla Di Pietro, cioè cosa vogliono che questo alla fine si stanchi del tutto e si arrenda o una roba del genere. Non ci sto, questa è ingiustizia, bella e buona”.
“C’è l’interrogatorio ma non abbiamo ancora il fascicolo, non è legale. Si avvarrà della facoltà di non rispondere”
Domani alle 13,30 c’è il primo interrogatorio per Massimo Ferrero, ma qui l’avvocato Tenga va su tutte le furie: “Si c’è l’interrogatorio di garanzia domani in carcere, ma noi non abbiamo ancora il fascicolo. Le sembra una cosa normale? Glielo dico io, no. Quando notifichi un interrogatorio di garanzia, ed è successo martedì alle 15,30, il fascicolo deve essere già a disposizione della cancelleria, il mio collega è andato, ma non c’era, oggi è festa, ma sa una cosa, gli atti non sono perché gli atti ce l’ha ancora il Gip, ma nel momento che tu mi notifichi interrogatorio di garanzia per legge ci devono essere”.
Per il legale è una storia paradossale, soprattutto dal punto di vista procedurale: “Le dico una cosa, mettiamo il caso che domani mattina ci sono gli atti in cancelleria, ma come possiamo noi domani prendere il supporto informatico di 17 faldoni, 17 eh, fare in modo che io e il collega ci prepariamo e siamo pronti per l’interrogatorio che c’è il giorno stesso. Mi dicono che sono folle, ma nel merito dell’ordinanza, a parte il fatto che non la posso commentare perché non ho il fascicolo, di cosa parliamo? L’ordinanza è il riassunto di tutto un fascicolo e il giudice che fa un’ordinanza di custodia cautelare ovviamente porta solo gli elementi contro il mio assistito. Per esempio dovrei controllare il decreto sulle intercettazioni, le autorizzazioni le devo controllare più tutta una serie di altre cose, ma non lo posso fare perché non ho il fascicolo, io quello che contesto ed è l’inizio di questa storia che mi fa pensare a male le modalità come la procura e il tribunale fino a oggi si sono comportate nella illegittimità totale e se tanto mi dà tanto, pensi il seguito come sarà…”
Capitolo Sampdoria: “Massimo sa quello che fa, il club è suo e resta suo”
Un processo mediatico anche per via della proprietà della Sampdoria. A Genova tanti tifosi sono in attesa di sapere e di capire cosa succederà. Per l’avvocato Tenga la Sampdoria, riguardo alla situazione del suo assistito “non c’entra nulla e ora non è importante”. “Immagino che l’unica cosa che ci sia di importante dietro a Ferrero sia la Sampdoria – afferma il legale Tenga a Notizie.com – e so che in questo momento tante persone vorrebbero sfruttare la situazione, gente che si offre che suggerisce, ma Massimo sa quello che fa e che deve fare. Lui al club ci tiene tantissimo, si è preoccupato tanto in carcere della squadra”.
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L’avvocato prova a farci capire meglio, anche se lei stessa ammetter di “non essere una gran competente in materia” e ribadisce che “la situazione del club ora non è importante riguardo alla situazione del mio assistito”. Ma sottolinea: “Non avrei dato le dimissioni, ero contraria anche se mi dicono che sia previsto da atti interni della società e da spinte della Figc, ma lo ripeto non capisco, anche perché dare o meno le dimissioni non cambia la posizione davanti al giudice. La certezza è che la Sampdoria è sua e resta sua. Una cessione del club? No, non mi risulta che la ceda, si parla di affidarla a un trust, ma per guidarla in questo momento. E’ Massimo il proprietario ed è lui che sa quello che deve fare. Lui sa, s deciderà di venderla o meno. Io mi sto occupando della sua situazione e la Samp in questa vicenda non c’entra nulla”.
L’avvocato Tenga: “Il procuratore Bruni si deve vergognare, mi denunci ora”
L’inchiesta su Massimo Ferrero è partita da Paola, città in provincia di Cosenza, guidata dal procuratore di Paola Piepaolo Bruni che ha deciso di far arrestare il patron della Samp per reati societari e bancarotta. E qui l’avvocato Tenga non si dà pace: “Io l’ho detto il procuratore Bruni si è dimostrato coraggioso, dicono, ma si dovrebbe vergognare, l’ho già detto, e spero mi denunci pure lui. Ieri intanto in questa situazione si è preso un giorno di ferie, non era in ufficio e noi non riusciamo ad avere il fascicolo prima dell’interrogatorio, ma si rende conto?”
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“E siamo in questa situazione, me lo conceda, perché Massimo Ferrero è il presidente di una società importante di calcio come la Sampdoria. ma le sembra giusto che questa mi è sparito lunedì mattina alle 11 non ho più potuto sapere dove fosse, ma è giusto questo? Ieri mattina alle 11 ci ho parlato, mi ha chiamato dal carcere, il direttore del carcere è una persona disponibilissima, anche perché quando vai in carcere entri senza vestiti e devi fare il famoso pacco, se ce l’ha al seguito ti fanno cambiare le mutande, quando ho capito che non l’averebbero portato a Roma ho dato disposizione di andare a comprare i vestiti e dagliela perché sennò resta senza vestiti in carcere, questo poveraccio girava con i vestiti per Milano senza sapere dove fosse Ferrero. Ma di che parliamo?”.