Studenti spariti in Messico, svolta nelle indagini: c’è un arresto

Le indagini sul caso degli studenti spariti in Messico potrebbero essere arrivati ad una svolta. C’è, infatti, un arresto.

La vicenda degli studenti spariti in Messico nella notte tra il 26 e il 27 settembre 2014 ha fatto molto discutere a livello internazionale e le indagini a distanza di quasi otto anni da quel giorno potrebbero essere arrivati ad una svolta.

Polizia Messico
Possibile svolta nel caso degli studenti spariti in Messico © Ansa

La polizia ha arrestato Jesus Murillo Karam, il giudice incaricato di indagare sui motivi di questa sparizione. Il fermo è scattato poche ore dopo la pubblicazione della commissione d’indagine che parlava di delitto di stato. Il rapimento e l’assassinio degli studenti, quindi, potrebbero essere stati commessi dai narcotrafficanti con la complicità di giustizia e forze dell’ordine.

Gli inquirenti hanno fatto scattare immediatamente il fermo nei confronti dell’ex giudice. Con lui sono stati arrestate anche 64 persone fra militari e poliziotti. Un blitz che potrebbe chiudere definitivamente la vicenda e soprattutto chiarire meglio quanto successo ormai otto anni fa.

La ricostruzione

Polizia
La ricostruzione degli inquirenti è completamente diversa da quella fatta dal giudice arrestato © Ansa

La verità storica del giudice Karam arrivata nel 2015 non ha mai realmente convinto nessuno tanto che le indagini sono andate avanti anche negli anni conclusivi per provare a chiarire meglio quanto successo.

Inchiesta che ha portato a scoprire come gli studenti potrebbero essere stati arrestati da poliziotti corrotti e consegnati alla criminalità organizzata locale. I Guerreros Unidos, per motivi ancora da accertare, poco dopo hanno fatto sparire i giovani bruciando i cadavere in una discarica. Solo tre sono stati ritrovati e identificati.

Una vicenda che ha tenuto banco per ben otto anni ed ora si potrebbe essere arrivati alla conclusione. In manette è finito il giudice Karam insieme ad altri 64 fra ex militari e poliziotti. Le accuse nei loro confronti sono di collusione con il crimine organizzato, sequestro di persona, tortura, omicidio e ostruzione della verità.

Un arresto destinato a chiarire meglio quanto successo ed anche a provare a ricostruire meglio quanto successo e i motivi che hanno portato questa banda della criminalità organizzata a uccidere i 43 studenti.

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