Matteo Renzi pone gli obiettivi sulla fase post voto ma chiarisce: “Parlare di fascismo regala punti alla Meloni, c’è un pericolo più grande”.
“Se il governo Meloni vedrà la luce saremo una opposizione preparata e civile”. Parole di Matteo Renzi, in piena campagna elettorale ma con i radar a ciò che potrebbe accadere dopo il voto.
In una intervista a Repubblica ha chiarito alcuni aspetti interessanti sui suoi programmi, lanciando un messaggio diretto alla coalizione di centrodestra. “Non voteremo mai la fiducia ad un governo Meloni, punto”. Nel ribadire il concetto ha parlato di opposizione leale lanciando però un’altra strada. “Se la destra non avrà i numeri – ha chiarito il leader di Italia Viva –, punteremo con forza ad un governo Draghi“. Stuzzicato sul tema del “fascismo”, che in tanti hanno utilizzato come arma in campagna elettorale da brandire contro la coalizione Meloni-Salvini-Berlusconi, Renzi è stato diretto.
Renzi: “Fascismo? Appartiene al 1922, sono altri i pericoli”
Renzi taglia corto sul tema delle accuse rivolte alla coalizione di centrodestra. “Il fascismo era un problema del 1922 – ha osservato su Repubblica –, non del 2022. Chi agita questa tematica regala punti a Giorgia Meloni”. Per Renzi i pericoli sono altri e molto concreti. “Sono altri i problemi – ha ammesso in riferimento al rischio che possano saltare i conti pubblici -, hanno fatto un programma assurdo contro la flat tax. Non sta in piedi”.
Poi rincara la dose. “Hanno una visione folle delle alleanze internazionali. Le nostre imprese manifatturiere esportatrici, i nostri prodotti di qualità, le città d’arte o villeggiatura sanno che l’Italia guadagna dalla globalizzazione e perde col sovranismo. Giorgia Meloni va sconfitta, non demonizzata” chiude il leader di Italia Viva.