Da Milano a Palermo ecco quanto è difficile e costoso andare a fare la spesa e un indagine del Codacons ne svela il perché
Prendendo in esame i listini al dettaglio di 17 grandi province italiane e mettendo a confronto il costo della spesa per i generi alimentari, tipo la carne, il pane, l’ortofrutta e il pesce e quello dei servizi, come lavanderie, professionisti, carrozzerie, bar, parrucchieri, ne esce un quadro frastagliato ma complicato per tutte le regioni.
Molto caro al nord mentre restano le provincie del sud Italia quelle ancora in grado di offrire prezzi al dettaglio o servizi ancora abbordabili. Un carrello della spesa tipico di una famiglia media può arrivare a costare 116 euro per riempirlo mentre a Napoli ne possono bastare anche solo 75.
Italia spezzata in due
Il dato che emerge da una indagine del Codacons che, dopo gli ultimi incrementi dei listini al dettaglio certificati dall’Istat attraverso il dato dell’inflazione oramai in crescita continua e costante negli ultimi mesi, che ha messo a confronto prezzi e tariffe di un paniere di beni e prestazioni di servizi in 17 capoluoghi di provincia italiani da nord a sud, fa capire come cambia lo scontrino medio degli italiani a seconda della zona di residenza. Milano si conferma la città più cara dove fare la spesa alimentare: ci vogliono circa 116 euro, con il salmone che può arrivare a costare quasi 30 euro al kg. A Napoli, invece, per i generi alimentari si spende circa la metà, circa 75,16 euro. Nel capoluogo lombardo per riempire il carrello si spendono circa 116 euro, il 17,7% in più della media nazionale e il 54% rispetto al capoluogo campano che risulta il più economico. Al secondo posto c’è Aosta, poi Genova e Trieste. Mentre, dopo Napoli le città più economiche sono Palermo, con 86,97 euro e Catanzaro con 79,33 euro.
Per i servizi la situazione non cambia
Anche per i servizi offerti nelle varie città la situazione non cambia. Aosta è la citta più cara da questo punto di vista con una media di 458 euro per un paniere preso come esempio, addirittura il 29,7% in più sulla media nazionale. Al secondo posto si piazza Trento con 435 euro, seguita da Milano con 435 euro e Trieste, 421 euro. Anche qui Napoli risulta la città più economica dove, per lo stesso paniere, secondo il Codacons bastano 241 euro, seguita da Palermo con 270 euro) e Pescara con soltanto 279 euro.
Quindi ricapitolando, dal ginecologo al dentista, passando per tintorie e parrucchieri, la differenza tra nord e sud resta marcata, con Roma che resta la più economica per fare colazione la mattina con un cappuccino, mentre per tagliarsi i capelli spendendo meno bisogna andare fino a Catanzaro dove ad un uomo bastano 14 euro. Il taglio donna più economico è quello da quasi 12 euro in un parrucchiere di Napoli, mentre per lavare e stirare un abito in tintoria i cittadini di Torino spendono in media 8,43 euro, il 25% in meno della media nazionale.