Roma: ecco l’incredibile storia del Grande Raccordo Anulare

E’ l’anello autostradale che circonda la città di Roma, lungo 68 km, ogni giorno è percorso da quasi 170mila veicoli

Il Grande raccordo anulare fu inaugurato nel 1951 ed è a percorrenza gratuita. L’uscita Aurelia è la numero 1 le restanti uscite partendo in senso orario da questa sono tutte numerate, ma dai cittadini vengono chiamate abitualmente in base al nome della strada incrociata.

Il percorso originale ad anello è rimasto sempre uguale, ma negli anni è stato più volte modificato, è stato ampliato da due a tre corsie e sono state aggiunte altre uscite, assecondando l’espansione demografica della città. Dal 2008, l’autostrada tangenziale ha l’intero percorso a tre corsie sia per la carreggiata esterna sia per quella interna e conta 44 uscite.

Un anello autostradale fondamentale per Roma

Ha la forma di un anello l’autostrada che circonda Roma ovvero il Grande raccordo anulare, A90, i cui lavori di costruzione terminarono nel 1948, è ufficialmente lungo 68 km circa e conta di 44 uscite. E’ gestito dall’ANAS e viene percorso ogni giorno da circa 160.000 veicoli ossia 58 milioni l’anno e risulta essere la strada più trafficata tra quelle a gestione ANAS e tra le autostrade italiane con il più alto volume di traffico all’anno. Forse non è noto a tutti l’origine bizzarra del suo nome. GRA in realtà non è altro che un eponimo ufficioso dell’ingegner Eugenio Gra, il principale ideatore e sostenitore dell’opera, nonché direttore generale dell’ANAS all’epoca della realizzazione.

Le origini di un nome così bizzarro

Il GRA, quindi, è l’unica autostrada italiana che porta il nome del suo ideatore e può considerarsi un omaggio, un po’ come succedeva con le strade principali dell’Antica Roma che prendevano il nome dal console che ne chiedeva la costruzione.  L’apporto di Gra fu di tale rilevanza da divenire consuetudine che tutti coloro coinvolti nel progetto si riferissero alla strada, nelle fasi di progettazione e costruzione, con la denominazione informale “Il Gra”. Per mantenere tale denominazione fu quindi studiato ad arte il nome Grande Raccordo Anulare in modo che l’acronimo inverso corrispondesse al cognome dell’ingegnere. E soprattutto è esattamente così che i romani sono soliti chiamare la loro autostrada cittadina, considerando lo stress che provoca a causa dell’inteso traffico e delle conseguente lunghe code che in alcuni tratti si possono formare per coloro che lo percorrono.

Il Km 58 del Gra quando fu costruito e come appare oggi – Archivio Vasari

Alcune curiosità su autostrada cittadina

Un aspetto assai curioso del GRA è che mentre dal punto di vista del codice della strada oggi risulta essere un’autostrada, denominata appunto A90, dal punto di vista toponomastico resta una Strada Statale denominata infatti “S.S. Gra”, perchè considerata la somma di 4 circonvallazioni:

La circonvallazione settentrionale, da via Aurelia a via Nomentana.

La circonvallazione orientale, da via Nomentana a via Appia Nuova

La circonvallazione meridionale, da Via Appia Nuova a Spinaceto

La circonvallazione orientale, da Spinaceto alla via Aurelia

68 km di lunghezza che circondano la città con ben 44 uscite, tutte a doppio ingresso tranne tre eccezioni dovute più che altro a motivi di conformità del terreno causato dai tanti ampliamenti in troppi anni di lavori: Via di Boccea è accessibile direttamente in uscita solamente dalla carreggiata interna. Via Cristoforo Colombo ha un ingresso solo sulla carreggiata esterna del GRA. Uffici finanziari presenta una sola uscita dalla carreggiata interna e un solo ingresso in carreggiata esterna.

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