Prezzo del gas fuori controllo, adesso cambia tutto: pericolo in arrivo

Non è affatto un mistero che il prezzo del gas sta raggiungendo delle vette altissime e delle cifre davvero fuori controllo. Questo, ovviamente, non è affatto una buona notizia non solo per il nostro paese ma in generale

Negli ultimi giorni il prezzo del gas è arrivato addirittura a 315 euro a Megawattora. Si tratta di un vero e proprio record visto che si tratta dell’8% in più. Automaticamente i prezzi dell’energia in Europa sono aumentati in una maniera a dir poco incredibile. Tanto è vero che il governo, per venire incontro sia alle famiglie che alle stesse aziende, ha deciso di correre ai ripari. A riportarlo è stato il ‘Corriere della Sera‘.

Aumento incredibile del gas
Aumento del gas (Ansa Foto)

Per poter arginare i costi si sta lavorando su un nuovo piano di risparmio energetico e del taglio di consumi. Sia per il gas che per l’elettricità. Nei prossimi giorni dovrebbe essere pronto e presentato, in concomitanza con la chiusura del gasdotto Nord Stream da parte di Gazprom. In questo momento l’Italia si appresa a vivere un nuovo scenario. A quanto pare quello peggiore che mai potesse pensare.

Prezzo del gas in aumento, il governo corre ai ripari

Aumento incredibile del gas
Aumento del gas (Ansa Foto)

Cosa prevede? Temperatura massima negli edifici a 19 gradi e un’ora in meno di accensione del riscaldamento. Saranno previsti anche dei risparmi (decisamente più severi). Se Mosca dovesse confermare l’interruzione dell’erogazione del gas verrebbero a mancare il 18-20% delle forniture. Basti pensare che negli ultimi giorni, dal Tarvisio (in Friuli Venezia Giulia) sono entrati ben 42 milioni di metri cubi. Ovvero un quinto del totale arrivato in Italia.

Anche l’Unione Europea non è stata con le mani in mano ed ha deciso di attuare il piano ‘Save gas fpr a safe winter‘, stabilendo un piano dei consumi che è già entrato in vigore in questo mese di agosto e che prevede un taglio del 7% che arriva fino a marzo del 2023. Nel frattempo, però, c’è anche il “meccanismo di solidarietà” nei confronti dell’Italia che potrà contare su cinque gasdotti: dovrà rinunciare a dei flussi di vantaggio dei Paesi del Nord e dell’Est. Proprio come Germania ed Austria.

 

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