Fratellii d’Italia e Forza Italia “sfondano” anche nello sport, facendo incetta di voti e consensi, da Lotito a Barelli etc
Claudio Lotito centravanti di sfondamento. Il capo del nuoto, Paolo Barelli, come regista. In panchina, cioè probabilmente all’opposizione col Pd, l’ex ct della nazionale di volley, Mauro Berruto. In mezzo, una pletora di ex atleti o dirigenti, schierati soprattutto da Fratelli d’Italia. La squadra dei candidati sportivi alle prossime elezioni è tutta sbilanciata verso il centrodestra, e qui il n.1 del Coni Giovanni Malagò troverà le sponde migliori tra le file dei meloniani. A sinistra, del resto, hanno praticamente sbaraccato: il Pd candida in posizione utile solo Berruto e il deputato uscente Andrea Rossi. Nel M5S chi negli ultimi anni si è occupato della materia per un motivo o per l’altro non c’è più (Simone Valente ha seguito Di Maio e non è ricandidato, l’ex judoka Felice Mariani è passato alla Lega ma ha trovato spazio soltanto al terzo posto nel Lazio).
Per Calenda, con la paralimpica Giusy Versace (reduce di Forza Italia), forse potrebbe farcela la renziana Daniela Sbrollini. Poca roba. Già dalle candidature si capisce che lo sport sarà una partita di destra.Il volto più noto è quello di Lotito: blindato in Molise, il patron della Lazio coronerà il sogno di diventare senatore, inseguito inutilmente a colpi di ricorsi nella scorsa legislatura. A questo giro una candidatura sicura gli era quasi dovuta, Berlusconi lo ha accontentato. Con lui, in FI ci sarà Paolo Barelli, capo del nuoto italiano che stravince medaglie ma soprattutto braccio destro di Tajani. In bilico la sottosegretaria Valentina Vezzali, capolista nelle Marche, non certa dell’elezione. Nella Lega, il pallavolista Luigi Mastrangelo ha una posizione scomoda in Puglia.
Dal calcio, all’automobilismo, alla pallavolo fino al nuoto: il centrodestra già vince
A fare il pieno sarà Fratelli d’Italia, con una decina di nomi sportivi. E qui la sorpresa: oltre all’esperto Claudio Barbaro (presidente Asi), l’ex pilota Emerson Fittipaldi, o l’ex prefetto e procuratore della FederCalcio, Giuseppe Pecoraro, diversi vengono dal Coni e dall’orbita di Malagò. Ci sono ad esempio Marco Perissa, ex n.1 di Opes, organizzazione sportiva storicamente vicina alla destra, e Elisabetta Lancellotta, capogruppo comunale a Isernia: entrambi membri del consiglio nazionale Coni, eletti a sostegno del presidente. Dal Coni Bergamo arriva l’ex sciatrice Lara Magoni. E nei listini del centrodestra (all’uninominale di Brescia, in quota FI) Malagò ritrova pure Maurizio Casasco, presidente Confapi e dei medici sportivi, che in passato sotto la sua gestione fu eletto consigliere della Serie A.
Quale sarà l’orientamento del prossimo governo sullo sport è una partita tutta da giocare. In ballo ci sono soldi (circa un miliardo del Pnrr), potere, consenso: la guida del movimento e le sorti della riforma varata nel 2018 dal governo gialloverde che ha messo in discussione l’impero Coni. Dipenderà da chi avrà la delega. Ma rispetto alla Lega con Giancarlo Giorgetti (autore di quella riforma) e a Forza Italia con Barelli (storico nemico di Malagò) e senza più l’appoggio di Gianni Letta, in un ipotetico governo di centrodestra il partito di Meloni (che lui conosce personalmente) è quello che offre più sponde e garanzie al Coni, che ha spesso sostenuto in passato. Malagò, che nell’ultimo parlamento era stato difeso da una schiera di pretoriani renziani, quasi tutti dispersi nel naufragio di Italia Viva, quando avrà bisogno di un favore nella prossima manovra saprà a chi telefonare anche in Fratelli d’Italia. Del resto, di che stupirsi: Malagò ha amici ovunque.