Nirmal Purja, il re degli 8 mila e le critiche social: “So quello che faccio”

Sul Monte Rosa come uno sprovveduto o un irresponsabile, queste le critiche social per un abbigliamento troppo poco consono a una scalata

L’alpinista nepalese ha alle spalle 32 spedizioni su montagne da oltre 8.000 metri, ma è finito nel vortice delle polemiche dopo aver scalato il Monte Rosa e aver raggiunto la vetta a 4.554 metri di altezza solo con sneakers e pantaloncini.

Nirmal Purja il re degli 8000 – Ansa foto

Nirmal Purja, noto anche con lo pseudonimo di Nimsdai, è un alpinista nepalese celebre per aver scalato tutte le quattordici montagne di 8.000 metri nel tempo record di 189 giorni, poco più di 6 mesi. Il record è avvenuto nel 2019 con il suo “Project Possible 14×7”, e insieme ad altri nove alpinisti nepalesi ha effettuato la prima ascensione invernale del K2, ultimo ottomila ancora inviolato d’inverno.

Dei pantaloncini e delle scarpe da ginnastica di troppo

Il documentario trasmesso da Netflix, intitolato “14 vette: scalate ai limiti del possibile“, pubblicato il 29 novembre 2021 lo ha fatto conoscere a tutti, ma tra gli appassionati di climbing e alta quota è una specie di eroe. Quelle sette vette oltre gli 8.000 metri scalati senza soluzione di continuità in meno di 7 mesi, stabilendo così il nuovo record del mondo, rappresentano l’impresa della vita per il quasi quarantenne Purja, nato nel distretto di Myagdi in Nepal. Ma per chi non lo ha riconosciuto, quando ha raggiunto la Capanna Margherita sulla vetta del Monte Rosa a 4.554 metri di altezza con sneakers e pantaloncini, lo ha pesantemente attaccato sui social dandogli dello sprovveduto, dell’irresponsabile e dell‘incosciente. “Non ne sapevo nulla, non avevo letto niente”, risponde serafico ridendo.

La foto incriminata postata da Nirmal Purja -Fonte Facebook

“Io so bene quello che faccio”

“Ho guidato spedizioni per 11 mesi su montagne oltre gli 8.000 metri, parliamo di 32 salite, e non ho mai fallito. Ormai le mie dita dei piedi sono come ramponi. In realtà ho abbastanza esperienza per correre su e giù per la montagna con le scarpe da trail running. In più indosso il miglior modello di calzatura prodotto dal mio sponsor”, risponde così lo scalatore nepalese sulle colonne de La Repubblica. “So quello che faccio e va bene così non mi interessa quello che pensano gli altri” continua Nirmal Purja, “quel che ho raggiunto nessuno lo aveva fatto prima di me. Le persone pensano che sei in sicurezza solo se sali con ramponi e scarponi. Loro sono saliti e scesi in sicurezza? Assolutamente sì. Per me non è così difficile, anche mia nonna può farlo. Al mattino mi sono svegliato in perfette condizioni. Per me 4.500 metri non sono difficili”. Dopo aver raggiunto qualsiasi traguardo per quanto riguarda gli 8.000 metri forse ha più esperienza lui di chiunque altro…

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