E’ stato per anni un uomo vicino a tanti Governi, ha lavorato nel Mef ed è stato Presidente di Fs: “Bisogna agire subito, le famiglie e le imprese non ce la fanno”
Per anni ha lavorato e collaborato con alcuni governi, insomma, è stato uomo tecnico e sa bene che significa intervenire su situazioni difficile e complicate come quella attuale legata al caro energia e alle bollette pazze che stanno ricevendo tante famiglie e soprattutto tante imprese. Lui è Marcello Messori, un professore e un docente di economia, una delle persone più rispettate del nostro paese. Amico personale del presidente della Repubblica Mattarella e sa come si possono gestire situazioni difficili. A Notizie.com, il professor Messori, spiega la sua ricetta e le sue idee: “E’ una situazione assai complicata perché non è facile uscirne, ma dalla mia esperienza, anche se non sono specifico nel campo dell’energia, so che delle soluzioni e dei margini nel quali lavorare e trovare il modo ci sono eccome. Basta mettersi sotto, trattare e lavorare. Certo, non è una cosa che può durare, ma per il breve periodo si può fare”
Per il professor Marcello Messori si possono trovare delle soluzioni: “Sul breve termine l’unica risposta possibile credo sia quella di trovare qualche forma di assorbimento del drammatico incremento dei costi per le imprese e per le famiglie, l’idea di poter fissare un prezzo massimo, soprattutto in un unico paese o un insieme di paesi, mi sembra problematico, anche perché richiede una soluzione di problemi tecnici che richiedono tempo. Il Price-cap? Credo possa essere un obiettivo ma nel lungo-medio periodo molto problematico da realizzare”.
“Il price-cap? Ne parlano i politici, ma non so se si può realizzare: la qualità di gas tedesco è diverso dalla nostra. Loro saranno disposti? Non credo”
Da destra e sinistra si parla tanto di questo price-cap, ovvero un tetto da mettere al prezzo del gas e dell’energia, ma il professor Messori ha un’altra visione e a Notizie.com spiega i suoi dubbi e le sue motivazioni: “Ma un tetto price-cap rispetto a chi? Gli intermediari che comprano l’energia e la vendono all’interno? Se questo è l’obiettivo il problema è come evitare il fallimento di questi intermediari, se non è questa la soluzione bisognerebbe fissare un prezzo sui mercati internazionali e qui si aprono questioni delicate. Una mossa possibile, non certo la più efficiente, ma possibile perché la forma di questo mercato è molto particolare, in gergo si chiama monopolio bilaterale, non c’è un prezzo di equilibrio tra domanda e offerta, ma è legato a rapporti di potere, si tratta di lavorare su questa direzione”
E poi c’è l’elasticità della domanda e dell’offerta – aggiunge Messori – dove c’è il rischio del prezzo massimo e lì peggioriamo nella carenza di gas, non è proprio una mossa semplice che si riuniscono i capi e indicano il prezzo massimo, per intenderci. Una procedura complicata, perché il problema è anche politico, alcuni paesi sono più dipendenti di altri dal vincolo di quantità, meno disposti a fissare un prezzo. Ad esempio, l‘Italia ha una quantità, la Germania ne ha sicuramente un’altra, Il governo tedesco è pronto a fissare un prezzo in base alla loro quantità diversa dalla nostra? E così via altri paesi. Insomma, ognuno ha il suo bel da fare all’interno”. E la conclusione del professor Messori è la seguente: “Non c’è la pallottola d’argento per risolvere il problema, questo è chiaro, bisognerebbe mettere insieme sussidi ben selezionati, e non potranno essere infiniti perché la politica europea non è più ultra espansiva come prima, eliminazioni di distorsioni, un po’ di interventi mirati per asciugare gli extra-profitti, e così si può può migliorare rispetto al dramma che c’è adesso. Dunque, una missione complicata per davvero, ma i margini per trovare soluzioni non mancano. Pochi, ma ci sono. Ma bisogna fare in fretta, la gente e le imprese non possono più aspettare”.