Mentre la campagna elettorale si infiamma, arrivano sul tavolo le proposte dei partiti in materia di giustizia. Mentre si propone di mettere la stampa fuori dalle aule giudiziarie.
Il centrodestra, in caso di vittoria, propone un “ribaltone”, come scrive il quotidiano La Repubblica, tirando in ballo le Riforme Cartabia e Bonafede e l’ultimo referendum sulla giustizia. Dopo anni di lotta da parte dei governi Berlusconi per cambiare le storture del sistema della giustizia italiano, si ritorna a parlare di responsabilità diretta dei giudizi, separazione delle carriere e prescrizione breve. Mettendo al centro un’impostazione di tipo garantista, che in Italia ha sempre fatto difficoltà a passare come linea auspicabile, se non altro all’interno del dibattito pubblico.
L’obiettivo del centrodestra, scrive il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, sarebbe quello di portare ad estremo alcuni aspetti del sistema giudiziario italiano, tra cui la direttiva sulla presunzione d’innocenza voluta dal ministro Cartabia, approvata in linea con le richieste giunte dall’Unione europea. L’obiettivo sarebbe quello di garantire la difesa dell’imputato da capi di accusa non certi o provati.
Fratelli d’Italia e l’obiettivo di tagliare la giustizia mediatica
Per evitare che la giustizia si trasformi inoltre in processo sommario o mediatico, con i giudici influenzati più dalle telecamere e persino dai social che dalle leggi e dal buonsenso, l’idea della coalizione di centrodestra pare quella di porre un rimedio che a molti pare drastico, ma che in realtà a pensarci bene si tratterebbe solo di una norma di buonsenso. Quello cioè di mandare fuori i giornalisti dalle aule di tribunale. Fine insomma dei processi scandalistici e di lunghi servizi televisivi direttamente dalle aule dei tribunali? Sarebbe questa una delle idee della coazione data dai sondaggi come ampiamente vincente, quella di centrodestra.
Le proposte dei vari partiti sono tuttavia variegate. Si va dai 5 Stelle che puntano allo stop della prescrizione, come nella Riforma Bonafede, al Pd che invece invita ad attuare le leggi indicate dal ministro Cartabia, con l’obiettivo di “salvare” il Pnrr. La Lega punta invece su carriere separate e sulla responsabilità civile delle toghe, mentre Fratelli d’Italia intende eliminare i processi d’appello se il Pm perde. Ma su tutte le altre emerge l’idea del “diritto alla buona fama” dell’imputato, attraverso cui la prima ad essere colpita sembra l’eccessiva invasività della stampa. Che per la cronaca giudiziaria potrà fermarsi solamente fuori dalle aule dei tribunali.