La loro ultima scelta non ha convinto tutti, i Duchi di Cambridge sono infatti al centro delle polemiche: ecco i motivi
A breve William, Kate ed i tre figli George, Charlotte e Louis si trasferiranno ad Adelaide Cottage, nei pressi del castello di Windsor e all’interno di un complesso residenziale privato ed esclusivo. Vivranno in un appartamento con quattro camere da letto, all’interno di un edificio molto rustico.
I Reali hanno deciso di trasferirsi per motivi di privacy e di logistica, specialmente per quanto riguarda i bambini che da settembre studieranno alla Lambrook, nei pressi di Ascot. Una scelta la loro che non ha trovato consenso all’unanimità. Scopriamo cosa non è andato giù a seguaci della coppia.
William e Kate, il trasloco non ha trovato consensi
Graham Smith, esponente di Republic, un gruppo di pressione che chiede da tempo l’abrogazione della monarchia e l’elezione diretta del capo dello Stato da parte dei cittadini, ha subito bocciato il loro trasferimento: “La loro decisione è una sciagura, in tempi in cui le famiglie normali sono sul lastrico per il caro vita. Una famiglia media britannica deve affrontare il costo sempre più alto delle bollette e dei beni primari, mentre noi diamo un’altra casa a William e Kate?”.
Smith poi prosegue: “Tutte queste case della famiglia reale costano tantissimo in termini di riscaldamento, sicurezza e staff. A gestirle è Crown Estate, che pur non essendo di proprietà diretta della regina, è comunque un’azienda statale, pagata da tutti i contribuenti”. Questo però non è l’unico commento contrario: si unisce a lui anche Peter Hunt, opinionista ed ex inviato reale della BBC: “Piaccia o no, una terza casa ai duchi di Cambridge mostra chiaramente che i reali non soffrono il costo della crisi e una recessione sempre più incombente allo stesso modo delle comuni famiglie britanniche. Quando i soldi dei contribuenti furono spesi per rinnovare Kensington Palace, William, socialmente attivo per i senzatetto, aveva spiegato che la famiglia avrebbe vissuto lì per parecchi anni”.