Cosa bisogna evitare di avere con noi quando ci troviamo nel bel mezzo di un temporale pieno con tanti fulmini? Ecco i consigli da seguire
La morte di due ciclisti (tra cui quella dell’industriale Alberto Balocco) colpiti da un fulmine mentre percorrevano una strada in bicicletta, ha sconvolto l’opinione pubblica ed ha riportato alla mente una delle questioni mai risolte: è pericoloso camminare, andare in biciletta o ripararsi in determinati posti, mentre impazza un temporale?
I due ciclisti sono stati stroncati dal fulmine mentre percorrevano in mountain bike una pista tra i monti dell’Alta Val Chisone (Torino). A morire sono stati l’industriale Alberto Balocco, 53 anni, titolare della celebre e rinomata azienda dolciaria, e l’amico Davide Vigo, 55 anni, originario di Torino e residente in Lussemburgo. Sin da subito è stata evidente la causa del decesso. I corpi sono stati ritrovati a pochi passi l’uno dall’altro e riportavano i chiari segni del fulmine appena caduto.
Come bisogna comportarsi quando ci si trova in mezzo alla tempesta. Se dal cielo si susseguono delle scariche elettriche, c’è qualche rischio in più, soprattutto se abbiamo con noi determinati indumenti o alcuni materiali elettronici? I due sfortunati ciclisti inforcavano delle biciclette elettroniche. Secondo gli esperti è stata la batteria ad essere fatale e ad attirare i fulmini. “Può creare un campo elettrico, come avviene con i cellulari. E infatti la Protezione civile dice di stare attenti con quei dispositivi. In generale andrebbero evitate le apparecchiature elettroniche”, ha dichiarato Sante Laviola è un ricercatore dell’Isac, Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna.
Ma come è materialmente possibile non avere con noi cellulari o qualsiasi apparecchiatura contenente una batteria? Fermo restando l’impossibilità di disfarsi dei nostri cellulari è conveniente prestare la massima attenzione a certi comportamenti. Il consiglio degli esperti è di accovacciarsi ed ” evitare di essere come una punta, che attira il fulmine”. La fase più pericolosa è quella iniziale, prima che si scateni la pioggia o la grandine. L’ideale sarebbe trovare un riparo al chiuso. La casa è una “gabbia di Faraday”, isolata dai campi elettrostatici che si trovano all’esterno. Stesso discorso vale per una macchina”.
“Il principio del parafulmine”
La pericolosità più grande è portata dal cosiddetto potere delle punte: “Tutto ciò che va verso l’alto attira le scariche elettriche. Gli alberi in primis, e infatti il consiglio quando c’è un temporale è non cercare mai riparo sotto queste piante. Ma nemmeno sotto gli ombrelloni al mare. Sulla cima delle strutture si crea un campo elettrico dove il fulmine va a scaricare. È il principio del parafulmine”, conclude Laviola.