Rusconi (Presidi Lazio): “Il risparmio del riscaldamento deve essere fatto in altri ambiti e non a scuola”

Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio, in esclusiva a ‘Notizie.com’: “Noi partiamo dal presupposto che la scuola sia in presenza”.

L’anno scolastico è ormai alle porte e in molti istituti si sta discutendo come affrontare la crisi energetica. Alcuni dirigenti scolastici hanno deciso di riadattare l’orario, ma sul tavolo, anche su proposta di Antonello Giannelli, presidente nazionale dei presidi, c’è la proposta della Dad il sabato.

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Mario Rusconi in esclusiva ai nostri microfoni sulla Dad il sabato per risparmiare sul riscaldamento (screenshot video Youtube)

Una proposta che ai nostri microfoni è stata commentata anche da Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio: “Prima di tutto chiediamo che il risparmio avvenga in altri ambiti e non a scuola dove si gioca il futuro delle cosiddette nuove generazioni, tanto sbandierate e poco prese in considerazione. Se però si dovesse ricorrere a questa misura estrema, è chiaro che non possiamo far recuperare le ore del sabato durante la settimana con l’accorciamento degli orari perché si tratterebbe di ledere il diritto allo studio. Quindi ci dovrà essere una norma che permetta la Dad il sabato per le scuole che rimangono chiuse. Ma questo deve avvenire solo in via residuale“.

Rusconi: “Sulle nuove regole non c’è chiarezza”

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Mario Rusconi in esclusiva ai nostri microfoni sulle nuove regole (screenshot video Youtube)

Rusconi si è soffermato anche sulle nuove regole contro il Covid decise dal Governo: “Noi siamo funzionari dello Stato e le accettiamo. Fermo restando che non è ancora stato chiarito cosa voglia dire che le persone a rischio (bidelli, impiegati, insegnanti, studenti e presidi) debbano avere la mascherina FFP2. Non possiamo essere noi a dire chi è la persona a rischio e per questo chiediamo al Governo di chiarire meglio questo passaggio. Al momento c’è molta incertezza“.

Regole che potrebbero cambiare dopo le elezioni. “Io presumo che le norme siano basate su dati scientifici e non semplicemente su polemiche politico-partitiche del momento – ha detto il presidente dei presidi del Lazio – la scuola deve essere trattare come una terra di orchidee e quindi non bisogna andarci con i passi da elefante. Chiediamo che la scuola venga considerata dal punto di vista professione e scientifico e che non diventi un ring tra i partiti come purtroppo sta avvenendo in campagna elettorale“.

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