Parla il deputato di Fratelli d’Italia e spinge affinché non ci siano cittadini italiani di serie A e B: “Non esistono colori politici davanti a omicidi o depistaggi”
Tutti sollevati per il giovane Patrick Zaki. La sua scarcerazione ha sollevato e rasserenato tutti. C’è stata una spinta importante verso questo caso ed è normale che sia così quando davanti c’è un’ingiustizia. Ma non si può dire altrettanto con quanto accaduto sul caso Chicco Forti, inizialmente spinto, ma poi, a poco a poco, l’interesse è andato scemando. Per non parlare di Regeni e del’assurdo comportamento dell’Egitto o, più recentemente di Davide Giri, il povero studente italiano ucciso a New York il 3 dicembre scorso. Tutti casi che devono essere assolutamente seguiti dal nostro Paese.
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E con Notizie.com rafforza questo concetto il deputato e coordinatore di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini che, davanti a tutti questi casi non ha dubbi: “Credo che una nazione con la “N” maiuscola dovrebbe approcciare su questi problemi con una voce sola, unica e indivisibile. Sono stato vice-presidente della commissione Regeni e che, indipendentemente dalle logiche e dalle convenienze, una nazione si debba far rispettare. Non riusciamo a farci dare degli indirizzi sull’uccisione di un cittadino italiano con una paese col quale intratteniamo rapporti commerciali e politici”. Non ha peli sulla lingua il deputato e rincara: ” Stessa cosa che dovremmo avere il rispetto su Chicco Forti. Era importante la scarcerazione di Zaki, ma anche Regeni e adesso soprattutto il caso di Davide Giri. Ora dovremmo avere giustizia”.
“Basta fare i tifosi, innamorandosi dei casi, spingendo più uno dimenticandosi quasi dell’altro”
Per Trancassini non ci devono essere divisioni e tifoserie su casi che riguardano cittadini italiani maltrattati all’estero: “Il tema è uno e la politica dimostra la sua debolezza nel momento in cui lo declina in maniera diversa a seconda di chi sono i soggetti. Il tema, lo ribadisco, è uno e una nazione si deve far rispettare quando è in ballo la legalità e la giustizia non esiste nome proprio e cognome ma cittadini italiani”. E ancora. “Soprattutto quando vengono perseguiti e massacrati come Regeni o nell’animo come Chicco Forti. Il cittadino italiano deve essere tutelato e a nessuno deve essere permesso di scegliere delle scorciatoie o peggio dei depistaggi come con Regeni. Quello che è successo e sta succedendo con l’Egitto ma anche con gli Usa è un cazzotto“.
La prende a cuore e presto si muove Paolo Trancassini e lo sta già facendo col suo partito per Chicco Forti, per Davide Giri come si è fatto Regeni e Zaki: “Il delitto allucinante che c’è stato negli Stati Uniti dello studente e ricercatore italiano ci deve vedere tutti dalla stessa parte. Tutti però. Il problema vero in queste situazione, ed è successo ahimè, è che scegliamo e ci innamoriamo dei fatti che possono avvalorare le nostre tesi, ma un fatto e un fatto. Una tesi è una tesi, un massacro è un massacro. Non si deve fare il tifoso, l’errore che commette la politica è questo e chi lo fa è inadeguato. Un fatto è un fatto, il politicamente corretto non deve avvenire. E Rampini, col quale magari non siamo d’accordo sulle idee, ha fatto un pezzo chiaro e ha detto la sacrosanta verità. Gli omicidi, i massacri e i depistaggi non hanno colore politico“.