Le parole del presidente della Lazio, candidato in Molise, hanno scatenato la bagarre politica. Ma non si tratta di un errore
“E’ vero, io non conosco questo territorio, anche se conosco l’Abruzzo perché mio nonno era di Amatrice”. Intorno a questa battuta del presidente della Lazio Claudio Lotito si è scatenato il putiferio politico. Alle prese in giro sui social network, si sono aggiunte anche le dichiarazioni degli avversari politici, pronti ad evidenziare il (presunto) errore del candidato di Forza Italia.
“Lotito sposta Amatrice in Abruzzo. Il problema del candidato Lotito, paracadutato dalla destra in Molise, non è che non conosce il Molise, ma che non conosce neanche il Lazio. Gli consiglierei di riprendere in mano un libro di geografia, quella che si studia perfino alle elementari. Eviterebbe cosi di fare queste figuracce.” Lo ha dichiarato in una nota Enzo Foschi, vicesegretario del Pd Lazio. Gli ha fatto eco Marco Miccoli, membro della direzione nazionale Pd. “Ora non vorrei metterla sul tifo calcistico né sulla politica: ma vorrei dire a Claudio Lotito, nuovo leader del centrodestra, che Amatrice sta nel Lazio e non in Abruzzo. Capisco che dichiara di non usare Wikipedia e Google, ma almeno usi una cartina geografica”.
Il Pd attacca Lotito. Peccato che il patron della Lazio abbia ragione. Amatrice infatti è appartenuto storicamente all’Abruzzo sotto i regni di Sicilia, di Napoli, delle Due Sicilie e d’Italia, restando inclusa di volta in volta nel Giustizierato d’Abruzzo (1265-1273), nell’Abruzzo Ulteriore (1273-1806), nell’Abruzzo Ulteriore II (1806-1860) e nella provincia dell’Aquila (1860-1927). Ovvero, quando nacque il nonno dell’attuale candidato di Forza Italia. “Ho detto che pur non conoscendo il Molise conosco le sue peculiarità perché è territorio molto simile all’Abruzzo, dove è nato mio nonno, che era di Amatrice”. Amatrice in Abruzzo? “Non è una gaffe, dovrebbero studiare un po’ di storia e geografia quelli che si stanno divertendo a scrivere male di me strumentalizzando un errore che errore non è”.
“Chi deve studiare non sono io”
“Conoscendo benissimo Amatrice, dove ho una bellissima azienda agricola da 300 ettari e tre ville, ho affermato a ragion veduta che è territorio abruzzese perché quando mio nonno è nato, e parlo dell’Ottocento, faceva parte degli Abruzzi e della provincia de L’Aquila. Anzi, c’è un tentativo di referendum per riportare Amatrice a L’Aquila. Chi deve mettersi a studiare non sono io”, puntualizza il patron della Lazio. “Ho fatto una analogia tra il territorio del Molise e quello simile dell’Abruzzo citando una cosa familiare relativa a un luogo, come Amatrice, che conosco alla perfezione – conclude Lotito – e le mie parole sono state utilizzate per colpirmi politicamente”.