Mosca continua a tagliare le forniture energetiche mentre l’inflazione cresce fino a toccare livelli record. La guerra comincia a sottoporre il suo conto.
Sale il grido d’allarme di negozianti e famiglie, proprio nei giorni in cui la campagna elettorale entra nel vivo delle settimane che precedono il voto. I numeri che immaginano il futuro prossimo però fanno tremare. Tanto che la spesa in energia calcolata per il 2022 nel reparto terziario toccherà una cifra pari al triplo di quello precedente.
Le associazioni di categoria chiedono all’attuale governo una serie di interventi, tra cui l’incremento del credito d’imposta per il caro energia e una rateizzazione delle bollette che arrivi almeno fino a dicembre. Non sarà però certo una passeggiata, e le richieste giunte all’attuale governo arriveranno senza dubbio sul tavolo del prossimo esecutivo, quello che uscirà vincente dalla convocazione del 25 settembre.
La lista stilata dalle associazioni di categoria
Nel mentre, l’unica arma che hanno in mano commercianti e imprese è quella del tentativo di adottare comportamenti virtuosi. Le stesse associazioni del settore, tra cui Confcommercialio, Ancc-Coop e Ancd-Conad o Federdistribuzione, hanno stilato un vero e proprio decalogo di comportamenti. Che comprende la riduzione dei consumi elettrici, ad esempio con lo spegnimento delle insegne luminose e delle apparecchiature non necessarie negli orari di chiusura delle attività commerciali.
Oppure la riduzione dell’intensità luminosa del punto vendita e degli ambienti non frequentati, in questo secondo caso fino allo spegnimento. Ma anche l’utilizzo di illuminazione a basso consumo, ma su questo la quasi totalità delle aziende della moderna distribuzione si trova già su una strada avviata. O ancora evitare eccessi di consumi dal punto di vista della temperatura, sia d’estate che d’inverno. Un grado in meno per le temperature invernali comporta un risparmio di circa il 5 per cento.
Poi ci sono i consumi degli elettrodomestici in dotazione o dell’elettricità e del gas per la cottura, verso cui si richiede un monitoraggio dei consumi. In casa, si invita alla sostituzione della vecchia caldaia, dove i nuovi modelli consentono di risparmiare fino al 22 per cento del gas metano rispetto ai tradizionali. Come anche per la sostituzione dei vecchi serramenti, spesso forieri di spifferi, o l’utilizzo di ciabatte multipresa da spegnere contemporaneamente.