L’attaccante francese è stato prestato dal Barcellona all’Atletico Madrid. Una trattativa complessa che prevede una clausola che gli impedisce di diventare protagonista
Due gol nelle prime quattro giornate, non gli bastano per strappare nemmeno una chance dall’inizio. Ma il rendimento, in questo caso, non c’entra nulla con il suo impiego. Antoine Griezmann è “vittima” del suo contratto e delle condizioni della trattativa tra l’Atletico Madrid e il Barcellona.
C’è un riscatto troppo alto di mezzo, gli impedisce di diventare protagonista nella stagione appena iniziata. Utilizzato per 28 minuti contro Getafe e Villarreal, 26 con il Valencia, poi 27 con la Real Sociedad. Il motivo? Colpa del suo attuale club che vuole risparmiare 40 milioni di euro, cioè la cifra stabilita in estate per il suo passaggio definitivo all’Atletico Madrid. Il prestito infatti prevede una clausola con un obbligo di riscatto qualora disputerà un minimo di 45 minuti nella metà delle partite in cui sarà disponibile. Dal conto, quindi, vanno esclusi gli infortuni e le squalifiche.
Al massimo mezz’ora in campo
Ecco spiegate le scelte di Diego Pablo Simeone, tecnico dei Colchoneros, che ha scelto di puntarci costantemente a gara in corso, gettandolo nella mischia quando manca una mezz’oretta al triplice fischio. Si cerca in tutti i modi di non attivare la clausola, insomma. Il Cholo ha così spiegato la situazione: “Mi conoscete da 10 anni. Sono un uomo del club e lo sarò sempre”. Una frase che non lascia dubbi sulla scelta di non riscattare l’attaccante francese. La stagione può arrivare intorno ai 50 match totali con le coppe, prima o poi ci sarà bisogno de Le Petit Diable. Nel frattempo meglio prevenire il riscatto tenendolo in panchina per più tempo possibile…